Lezioni di fisica con il cuore, Dalmine piange il prof «Carbo»
Morto sabato per un malore, insegnava all’Einaudi: apprezzato da colleghi e studenti. Lunedì 27 settembre l’ultimo saluto.
Se si è fortunati durante il corso della propria vita se ne può incontrare uno. Un insegnante che ti cambia la vita, o se non altro, lascia una traccia indelebile del suo passaggio anche ad anni di distanza. Pier Luigi Carboncini, professore dalminese di fisica, era senz’altro uno di questi. Ha insegnato a generazioni di studenti della nostra provincia, lasciando in tutti, ragazzi, colleghi, genitori, un ricordo profondo.
Il professore dell’istituto Einaudi di Dalmine è morto sabato pomeriggio all’età di 57 anni, mentre stava facendo un giro con la sua motocicletta nella zona di Fonteno . È stato infatti trovato esanime: a causarne la morte non un incidente ma un malore, vicino alla sua Africa Twin, comprata da un anno, su una strada sterrata della zona del lago. «L’insegnamento e le moto sono state le sue grandi passioni - racconta la sorella Laura - la motocicletta fin da quando avevamo 18 anni, anche se nostro padre non era d’accordo perchè il nonno è mancato proprio per un incidente su due ruote. Abbiamo cominciato a preoccuparci quando cercandolo ripetutamente al cellulare nel pomeriggio di sabato non abbiamo ricevuto nessuna risposta».
La strada dell’insegnamento, invece, Carboncini l’aveva ereditata da mamma Valeria, una delle storiche maestre delle scuole elementari di Dalmine, scomparsa qualche anno fa. Diversi gli istituti dove il «Carbo» aveva insegnato: dai Salesiani di Treviglio all’Istituto Tecnico Marconi, dal Galilei di Caravaggio all’Einaudi di Dalmine dove era professore da 15 anni fa e dove fino a sabato, fino all’uscita dai cancelli in sella alla sua immancabile bicicletta, insegnava matematica e fisica.
«Era un docente incredibile. Accogliente, preparato, amava insegnare e adorava stare con i ragazzi che ricambiavano. Siamo tutti davvero senza parole» racconta Nadia Cartasegna, collega prima e dirigente dell’istituto dalminese poi.
Dalla mattinata di domenica 26 settembre alla camera ardente allestita nell’ abitazione del professore in via Monte San Michele è un via vai di ex alunni e ex colleghi con gli occhi lucidi. Dalle classi diplomate lo scorso anno agli studenti di 20 anni fa. L’affetto per questo professore che riusciva a farti capire la matematica e le leggi della fisica a costo di rispiegartele in venti modi diversi, travalica infatti i confini del tempo e dello spazio. «Ci piace pensarti in un luogo infinito oltre le leggi della fisica che guardi noi risolvere problemi, perché l’amore che ci hai dato, è il sentiero della vita per varcare la notte di questi attimi» gli scrivono gli alunni.
La morte di Carboncini ha lasciato nel dolore la famiglia: la sorella Laura, il cognato Alvaro e gli amati nipoti Chiara e Sergio. I funerali si svolgeranno lunedì 27 settembre alle 14,30 nella chiesa parrocchiale di Sabbio.
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