Le persone con Alzheimer e le difficoltà dei «caregiver»

TREVIGLIO. Un percorso di incontri per facilitare cura, affettività e comprensione. Esperienze dirette e testimonianze delle associazioni.

Un intreccio di narrazioni per fotografare le complesse sfide che i caregiver di persone con Alzheimer affrontano ogni giorno assistendo i loro cari: è questo il tema al centro di un ciclo di incontri promosso a Treviglio dai soggetti del territorio che aderiscono al Laboratorio caregiver Bergamo. «Nella settimana dell’Alzheimer, in collaborazione con Csv Bergamo Ets, Ats, Asst Bergamo Ovest e molti altri enti e istituzioni vogliamo trattare il delicato argomento relativo agli aspetti emozionali e comportamentali che riguardano l’Alzheimer - sottolinea il vice sindaco di Treviglio, Pinuccia Zoccoli Prandina -. Parleremo non solo di ciò che riguarda il vissuto del malato, ma anche di quello che riguarda i vissuti di chi se ne prende cura. Conosco bene le difficoltà e le problematiche di chi si trova ad affrontare la malattia e penso che questo percorso possa facilitare la cura, l’affettività, la comprensione. E offrirà anche la forza di non essere soli».

Le tre fasi della malattia: una fase iniziale caratterizzata da piccole alterazioni cognitive, una fase intermedia in cui il paziente richiede supervisione nelle attività quotidiane ed una fase gravemente invalidante che termina, generalmente, con complicanze internistiche

Il 50% delle demenze note

La malattia di Alzheimer è la principale forma di demenza e rappresenta oltre il 50% di tutte le demenze note. Colpisce entrambi i sessi, con una prevalenza moderata nel sesso femminile. «L’evoluzione della patologia, la cui durata media è di circa 10 anni - spiega il dott. Bruno Ferraro, direttore del Dipartimento area neuroscienze e struttura complessa neurologia e Stroke - è caratterizzata da generalmente tre fasi: una fase iniziale caratterizzata da piccole alterazioni cognitive, una fase intermedia in cui il paziente richiede supervisione nelle attività quotidiane ed una fase gravemente invalidante che termina, generalmente, con complicanze internistiche. È proprio in questa terza fase che il caregiver è chiamato agli sforzi maggiori per assistere il proprio caro. Asst Bergamo Ovest ha attivo un ambulatorio dedicato, Centro disturbi cognitivi e demenze, supportato dall’attività di neurologi e neuropsicologi per la diagnosi precoce della malattia».

«Parleremo non solo di ciò che riguarda il vissuto del malato, ma anche di quello che riguarda i vissuti di chi se ne prende cura»

Gli incontri

Si parte mercoledì 11 settembre alle 20,30 allo Spazio Hub (Treviglio, piazza Garibaldi 7) con il talk «Oltre i ricordi» basato sul podcast «Smemorati» della giornalista Anna Maria Selini: attraverso approfondimenti, esperienze dirette, testimonianze delle associazioni del territorio e dei professionisti del settore verrà esplorato il rapporto con la diagnosi di demenza, evitando che questa si inserisca nei rapporti familiari andando ad eroderli.

Secondo appuntamento giovedì 19 settembre alle 20,45 al Teatro Nuovo di Treviglio, dove andrà in scena lo spettacolo «L’appartamento. Le stanze dell’Alzheimer» tratto da un racconto di Giulio Irneari. Lo spettacolo racconta con un linguaggio artistico la malattia di Alzheimer, attraverso l’analogia tra la perdita della memoria ed il progressivo svuotamento di una casa. Al termine dello spettacolo interverranno il dott. Bruno Ferraro, direttore Sc Neurologia e Stroke dell’Ospedale di Treviglio-Caravaggio (Asst Bergamo Ovest) e il dott. Roberto Bugini, direttore generale Risorsa sociale Gera d’Adda Asc.

Due appuntamenti che vanno a rafforzare il lavoro di attenzione ai caregiver promosso da Ats Bergamo, insieme alle tre Asst, agli Ambiti territoriali sociali e alle 88 realtà aderenti al Laboratorio Caregiver.

Le situazioni «invisibili»

«Sono stati costituiti i Network integrati a livello di Ambito - spiega il dott. Bugini - in collaborazione con l’Asst con la finalità di supportare il caregiver in un’ottica di prevenzione e promozione della salute e per porre attenzione alle situazioni “invisibili”. Riteniamo innovativo il fatto che l’attenzione si sia spostata dalla persona fragile anche al caregiver, in quanto permette al proprio congiunto di rimanere al domicilio e quindi di prevenire, o comunque ritardare, l’istituzionalizzazione. La scelta di approfondire i temi del decadimento cognitivo e dell’Alzheimer è dettata dal notevole impatto sociale e familiare che genera. Basti pensare che l’Équipe integrata caregiver dell’Ambito di Treviglio ha incontrato ed ascoltato da febbraio 2023 a luglio 2024, 91 caregiver di cui 39 che si prendono cura di un proprio familiare con problemi neurodegenerativi». La partecipazione ad entrambi gli appuntamenti è gratuita, ma è richiesta la prenotazione. Tutte le informazioni e i link per le iscrizioni sono disponibili sul sito www.caregiverbergamo.it.

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