Macchinari e materiali rubati a Treviglio, la refurtiva trovata in un furgone a Brescia
In azione una banda nella notte tra giovedì 18 novembre e venerdì 19 al laboratorio odontotecnico «Rossoni & Casirati». Caricati su un furgone 4 fresatori da 100 chili l’uno e materiale grezzo: danno da 200mila euro. Il mezzo, rubato nel Mantovano, è stato ritrovato venerdì sera a Brescia dalla Polizia.
C’era anche la refurtiva rubata nella notte tra giovedì 18 e venerdì 19 novembre al laboratorio odontotecnico «Rossoni & Casirati» di Treviglio sul furgone trovato dalla Questura di Brescia nella serata di venerdì. Il mezzo, rubato a ottobre nel Mantovano, era regolarmente parcheggiato in una via della città di Brescia: all’interno gli agenti hanno trovato materiale informatico e macchinari odontoiatrici risultati rubati nel laboratorio di Treviglio. Nei prossimi giorni il titolare andrà ritirare il materiale, verificando se si tratta di tutto quello sparito e in quale condizioni si trovi.
A Treviglio i ladri avevano portato via quattro macchinari fresatori e materiale dentale grezzo, il tutto per un valore di circa 200mila euro . Oltre al danno economico, il furto aveva di fatto causato lo stop dell’attività per 60 dipendenti. Il fatto si è verificato alle 4,24 di venerdì, quando per lo sfondamento di una porta del laboratorio è entrato in funzione il sistema d’allarme che però non ha minimamente intimorito i componenti della banda, capaci di colpire e fuggire con la refurtiva in soli cinque minuti. La scena del colpo è stata ripresa in parte dalla videosorveglianza della ditta confinante con la «Rossoni & Casirati» situata in via Nenni, al Pip 1, nell’ex sede della televisione Studio Tv1. Dalle immagini si vede arrivare una Fiat 500, poi risultata rubata a Brescia e con modifica della targa: in pratica alla lettera F hanno aggiunto la base, trasformandola in E. Dall’auto, rimasta con luci e motore accesi, scende un individuo che scavalca la recinzione. Da questo momento la ricostruzione è affidata ai carabinieri di Treviglio della Sezione operativa.
Il ladro ha percorso a piedi lo scivolo carrale che porta al laboratorio, ha bucato il vetro di una finestra per verificare, si pensa con una telecamerina, cosa ci fosse all’interno del locale e come fossero predisposti i macchinari, per ottimizzare i tempi del conseguente furto . A quel punto il soggetto risale lo scivolo, scosta con una spinta il veicolo Transit aziendale, poi posiziona una scatola di cartone sulla fotocellula del cancello carrale automatico, taglia i fili di alimentazione elettrica e lo spalanca, per consentire ai complici di entrare. Dalle immagini appare poi un furgone bianco che entra nel cortile del laboratorio.
La banda si deduce fosse composta da sei o sette persone, il minimo per portarsi via in così poco tempo i 4 fresatori del peso di 100 chili l’uno e il resto del materiale grezzo . L’apertura del laboratorio, che ha fatto scattare la sirena d’allarme, è stata eseguita con l’ausilio di un piede di porco, abbandonato poi dai ladri. La refurtiva è stata quindi caricata sul veicolo industriale, che si è poi allontanato rapidamente in direzione del casello Brebemi, mentre la 500 è stata lasciata sul posto.
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