L’addio a Ester, il messaggio della famiglia: «Nell’amore troveremo la ragione per cui vivere»

IL FUNERALE. In moltissimi si sono ritrovati a Mozzanica per stringersi al dolore della famiglia della 15enne morta improvvisamente domenica 13 ottobre. Saracinesche abbassate in segno di lutto nella mattinata di giovedì 17 ottobre. Lo striscione degli amici: il sorriso dei tuoi occhi brillerà per sempre nei nostri.

«Anche il cielo piange oggi»: grande la commozione a Mozzanica, nella chiesetta di Santo Stefano, per salutare Ester Raimondi, la quindicenne morta improvvisamente domenica 13 ottobre. Sotto la pioggia battente, gli ombrelli accatastati sul sagrato, in tantissimi hanno voluto esserci per far sentire il loro calore e affetto per la famiglia della giovane studentessa dell’Istituto Oberdan di Treviglio.

«Siamo qui con la commozione nel cuore, per accompagnare Ester nelle braccia di Gesù» ha proseguito il parroco don Bruno Galetti a inizio della cerimonia: in prima fila, tra i banchi, a pochi passi da quella bara bianca con un cuscinetto di rose gialle e rosa, la mamma di Ester, Silvana Fossati, il papà Giacomo dipendenti di due ditte di Mozzanica (della RMR Impianti lei, e della Effeci Meccanica lui), e il fratello ventunenne Davide, che lavora alla Zucchetti di Antegnate.

«Il silenzio sembra l’unica voce adatta a una morte che ci lascia attoniti - ha proseguito don Galetti con la voce rotta dalla commozione -. Rompiamo il silenzio per far risuonare la parola di vita eterna. Sembra che la morte abbia polverizzato tutto: possibile che l’amore dato e ricevuto, gli slanci di una vita promettente, possa esserci portato via così da una morte improvvisa? Sentiamoci parte dell’abbraccio del Signore in una vita eterna».

Don Galetti ha poi letto il messaggio dei famigliari di Ester: «Ester era il nostro raggio di sole, e vista la vicinanza di tante persone, lo è stata per molti. Ester è amore puro, che solo un’anima bella può irradiare. Noi non intendiamo denunciare o fare la guerra perché Ester è vissuta nell’amore. Nell’amore dobbiamo trovare la ragione per continuare a vivere»

«Ester vive per noi, per incidere nei nostri cuori le parole più vere che sopravvivono oltre la morte, ci insegna a distinguere l’essenziale dal superfluo, a impegnarci nelle cose che contano davvero nella vita - ha proseguito nell’omelia -. Per chi vive Ester? Per la sua famiglia, i suoi amici. Rimani con noi Signore perché si fa sera - ha detto con commozione don Galetti -. Con il cuore diciamo: senza il Signore è buio fitto, nella vita eterna i raggi si sole squarciano il buio».

Don Galetti ha poi letto il messaggio dei famigliari di Ester: «Ester era il nostro raggio di sole, e vista la vicinanza di tante persone, lo è stata per molti. Ester è amore puro, che solo un’anima bella può irradiare. Noi non intendiamo denunciare o fare la guerra perché Ester è vissuta nell’amore. Nell’amore dobbiamo trovare la ragione per continuare a vivere».

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La chiesa è piena di ragazzi, amici e compagni di Ester, che frequentava la classe 2E dell’Istituto Oberdan, indirizzo Amministrazione, finanza e marketing. I ragazzi hanno esposto uno striscione con scritto: «Il sorriso dei tuoi occhi brillerà per sempre nei nostri». Moltissime le persone che si sono fermate anche sul sagrato mentre in tutto il paese sono abbassate le saracinesche in segno di lutto.

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