La mielofibrosi, poi il trapianto: «Mia figlia mi ha ridato la vita»

LA STORIA . Elena e il trapiando di midollo, donatole dalla figlia Lisa: «Importante proseguire con la sensibilizzazione».

La vita, un dono reciproco anzi, «Un dono che vale una vita». Questo è lo slogan della serata di sensibilizzazione alla donazione svoltasi a Mornico venerdì 8 novembre, voluta dalla mornicese Elena D’Amico, 55 anni, con la figlia ventiseienne Lisa Simonetti.

Elena ha testimoniato la sua ventennale storia di malattia, con la diagnosi rara di mielofibrosi, conclusasi positivamente con il trapianto di midollo, avvenuto nel 2021 agli Ospedali Civili di Brescia, donatole da Lisa. «Lisa mi ha ridato la vita – esordisce Elena –. Nella malattia, io credente, mi sono sempre sentita connessa con Dio. Chi lotta contro un cancro non è un guerriero; è una persona debole che ha una sua dignità. Importante è affidarsi ai medici, alla ricerca, all’empatia che, purtroppo però non sempre s’innesca, lega paziente e medico. La ricerca – ha aggiunto –, i protocolli sperimentali ai quali mi sono sottoposta, l’assistenza psicologica e i controlli periodici, ancora in atto, mi permettono oggi di dire che posso vivere una vita migliore».

Elena si sente di condividere la nuova vita ricevuta: «Voglio portare luce tra gli ammalati dei quali comprendo sofferenze e stati d’animo. Perciò è importante proseguire con la sensibilizzazione, dedicando una prossima serata anche ai caregiver» che per lei è stato il marito Fabrizio Callegaro: «Mi è stato accanto con costanza e dedizione. Negli 85 giorni di ospedale, alle 18 in videochiamata cenava con me, quando potevo mangiare. È sempre stato con me. Vorrei si facesse una serata in cui chi vive accanto ai malati possa comunicare esperienze e consigli».

La figlia Lisa (insignita della benemerenza dall’amministrazione comunale di Mornico anni fa) ha spiegato il gesto della donazione, invitando a non temerla pensando erroneamente di dover passare da una sala operatoria per sottoporsi al prelievo di cellule staminali. Sogna di entrare nelle scuole per avvicinare i ragazzi al desiderio di donare nuova vita al prossimo (età limite 35 anni).

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