«La mia Yana e il suo ultimo messaggio prima di essere uccisa da quell’uomo»

Romano. Da Mantova è giunto il fidanzato della giovane assassinata, Andrei Cojocaru. «L’ha tirata in trappola con la scusa che il cagnolino che avevano preso insieme stava male».

«Non riesco a darmi pace, avrei potuto trattenere Yana in auto o almeno accompagnarla nell’appartamento dove l’attendeva colui che poi l’ha uccisa. Con me presente forse non saremmo qui a piangerla». È straziato Andrei Cojocaru, il fidanzato moldavo di Yana Malaiko, la ragazza di 23 anni uccisa il 20 gennaio a Castiglione delle Stiviere dall’ex partner, e della quale venerdì 10 febbraio a Romano viene celebrato il funerale. Giovedì 9 nella chiesa della Madonna della Grotta, dove da mercoledì pomeriggio si trova il feretro della giovane, Andrei si è presentato commosso, rimanendo chiuso nel suo dolore accanto alla bara della ragazza, con la quale progettava di fare una famiglia.

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Ha raccontato le ultime ore trascorse allegramente con Yana, che aveva conosciuto al bar «Event Coffee» di Castiglione, dove lei lavorava. Andrei abita a Medole, nel Mantovano, 8 chilometri da Castiglione, dove lavora nell’azienda agricola che gestisce con il papà e il fratello: «La sera del 19 gennaio siamo andati prima a Lonato del Garda a mangiare un boccone al pub “Doppio malto”, poi a casa mia – racconta – e quando eravamo davanti alla tv lei ha iniziato a ricevere messaggi dall’ex che la invitava a casa sua con la scusa che il cagnolino che avevano preso insieme stava male. Messaggi insistenti, tanto che lei si è fatta accompagnare sotto casa di quell’uomo. Ci siamo salutati, guardandomi negli occhi mi ha detto di non preoccuparmi, mi ha anche mandato un messaggio con scritto “cerca di dormire tesoro e scusa per come è finita la serata”. Poi il silenzio, per sempre». In quel trilocale ad attenderla c’era Dumitru Stratan, 33enne moldavo, che l’ha attirata in trappola con la scusa del cane, uccidendola con un corpo contundente e poi occultando in campagna il cadavere, ritrovato 13 giorni dopo.

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«Con Yana avevamo tanti progetti. Il primo era un viaggio a Bali e poi sposarci e fare famiglia. Quando ai primi di dicembre mi disse che si era lasciata con Stratan, dicendomi che mi avrebbe voluto frequentare seriamente, mi sembrava un sogno. Un mese e mezzo insieme è bastato per avere conferma che Yana, già mia amica da tempo – prosegue nel ricordo Andrei – era una ragazza fantastica, di indole buona e piena di iniziative. Non mi rendo ancora conto che non c’è più». I due ragazzi erano felici: «Ricordo che quando andavo al suo bar poi restavamo al tavolo a parlare e mi diceva di essere triste con Dumitru Stratan, e se mi invitava la sera a bere un bicchiere di Lugana, voleva dire che aveva bisogno di confidarsi e tirare fuori il suo malessere, quella storia con un tipo che non le dava attenzione e si vantava di avere altre donne. Da quando ci siamo fidanzati, era tornata a essere di una solarità coinvolgente». Andrei Cojocaru, conosceva il suo connazionale: «Ci si trovava al bar gestito da sua sorella Cristina, dove lavorava Yana, ma mi è sembrato sempre un po’ strano. Ora spero che quell’assassino venga condannato con la pena più dura possibile, per dare giustizia a Yana e quanti le hanno voluto bene».

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