Insulti e sputi sul pullman: «Va sempre peggio»

CAVERNAGO. La discussione degenerata in lite a Malpaga è stata ripresa da un passeggero. «Situazione a dir poco tragica».

Attimi di paura a bordo di un autobus di linea in transito a Malpaga, dove una discussione è degenerata in una rissa tra una passeggera e il conducente del pullman. È successo nel tardo pomeriggio di mercoledì 3 maggio nel tratto che attraversa Malpaga, in territorio di Cavernago.

A scatenare le ire della donna, probabilmente, una mancata fermata: l’autista sessantenne di un’azienda subaffidataria di Arriva Italia avrebbe infatti tirato dritto impedendole di raggiungere la destinazione desiderata. La colluttazione è stata ripresa con lo smartphone da uno dei passeggeri che ha assistito incredulo alla scena. Il video, che ha fatto il giro del web in pochissimo tempo, mostra chiaramente i momenti di tensione.

Il video

«Dai, buttami giù» ha ripetuto la donna all’autista mentre questi era intento a guidare il mezzo. «Non sai nemmeno fare il tuo lavoro» gli ha urlato contro, per poi ricorrere agli sputi. Dopodiché, l’ennesimo insulto. Il conducente ha quindi accostato il bus e, cercando di raggiungere la parte centrale del mezzo, è stato preso al collo e buttato all’indietro grazie anche all’intervento di un altro passeggero che ha preso le difese della donna. L’autista in serata ha raggiunto il pronto soccorso per le cure del caso. In attesa dei referti, sul collo sono ancora ora ben visibili i graffi riportati, e riferisce dolore all’altezza delle scapole. E nei prossimi giorni deciderà se sporgere denuncia.

«Situazione tragica»

Quello di mercoledì non è un caso isolato: sono molti, infatti, gli episodi di violenza verbale e fisica verso autisti e personale di bordo. Basti pensare che sulla medesima tratta, venerdì sera, un uomo in stato di ebbrezza e privo del titolo di viaggio avrebbe minacciato l’autista del pullman con il collo di una bottiglia rotta. «La situazione è a dir poco tragica e trovare delle soluzioni è difficile – spiega Massimo Locatelli, presidente di Anav Lombardia –. Più che fare pressioni sugli organi preposti, le aziende non possono fare. Ci possiamo impegnare a inasprire le multe o ad aumentare la controlleria ricorrendo, anche, alla vigilanza privata: ma ciò rappresenta un costo notevole che deve essere supportato da enti come, ad esempio, l’Agenzia del trasporto pubblico, Regione Lombardia e i Comuni. Ciò che riscontriamo – aggiunge Locatelli – è anche una disaffezione nei confronti di questo lavoro dove il ricambio, che prima era compreso tra il 5 e il 10%, è molto sopra il 60%».

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