Infortuni sul lavoro, è allarme: ogni giorno 28 casi denunciati all’Inail
Nella Bergamasca oltre 2.500 episodi in 3 mesi. Il 10% del totale lombardo. Venerdì 7 maggio un’altra vittima vicino Parma. Pagazzano: lunedì l’autopsia sul corpo di Maurizio Gritti.
È una strage infinita quella degli infortuni sul lavoro. Dopo che giovedì mattina a Pagazzano ha perso la vita Maurizio Gritti, artigiano edile di Calcinate che proprio oggi avrebbe compiuto 47 anni, la sera stessa un altro lavoratore è morto, stavolta a Chiozzola di Sorbolo, nel Parmense: Andrea Recchia aveva 37 anni ed è stato travolto e ucciso da 14 quintali di mangime nello stabilimento dove lavorava. È la quarta vittima sul lavoro in Italia dall’inizio di questa settimana, che si era drammaticamente aperta lunedì con la morte della ventiduenne Luana D’Orazio, rimasta stritolata in un macchinario tessile a Prato e seguita mercoledì dalla morte di Cristian Martinelli, rimasto schiacciato a 49 anni nella ditta di Busto Arsizio dove lavorava.
E mentre la Procura di Bergamo ha fissato per, lunedì 10 maggio alle 9,15, l’autopsia sul corpo di Maurizio Gritti, fanno impressione i numeri degli infortuni sul lavoro denunciati all’Inail dall’inizio di quest’anno: nei soli primi tre mesi di quest’anno (che è l’ultimo bilancio disponibile dell’istituto e che, dunque, non comprende le ultime vittime di questi giorni) le denunce di infortunio presentate in provincia di Bergamo sono state qualcosa come 2.548. Vale a dire, in media, più di 28 denunce ogni giorno. Si tratta naturalmente di infortuni di tutti i generi: da quelli con lesioni minime fino appunto agli episodi con conseguenze mortali: che sono stati, nei primi tre mesi, 27 in tutta la regione, di cui uno in provincia di Bergamo, al quale si aggiunge il secondo avvenuto giovedì mattina a Pagazzano, ma non rientrante, per ora, nelle statistiche Inail che si riferiscono al primo trimestre 2021.
Con questi dati nella provincia di Bergamo si verifica il 10,6% degli infortuni di tutta la Lombardia, che nei primi tre mesi di quest’anno sono stati 23.900 (ai quali si aggiungono gli infortuni direttamente collegati al Covid-19, che sono stati, sempre da gennaio a marzo, 43.088 in Lombardia e 165.528 a livello nazionale e che hanno causato, rispettivamente, 175 morti nella regione e 551 in tutta Italia: la Lombardia ha registrato il 26% degli infortuni Covid nazionali e il 31,8% dei decessi).
A livello regionale la media degli infortuni giornalieri denunciati all’Inail è pari a 265. Spicca come dati la provincia di Milano, con 7.883 denunce, seguita da Brescia con 3.193, appunto Bergamo con 2.548, e poi Varese con 2.035. Questi i dati delle altre province: Como 1.305; Cremona 1.116; Lecco 853; Lodi 532; Mantova 1.130; Monza e Brianza 1.702; Pavia 1.115; Sondrio 488. Quanto alla Bergamasca, i dati trimestrali di quest’anno confrontati con quelli dello stesso periodo dell’anno scorso fanno segnare una decrescita, passando dai 2.929 del periodo gennaio-marzo 2020, dunque con una media giornaliera di 32 denunce al giorno, ai 2.548 del primo trimestre 2021, con la media scesa a 28. In realtà, però, il dato limitato al mese di marzo, che è l’ultimo a disposizione nelle statistiche (il prossimo report si avrà a luglio, con i dati del trimestre aprile-giugno), è in crescita: a marzo 2020 le denunce di infortuni sul lavoro erano state 691, mentre a marzo 2021 sono purtroppo salite a 806, con 115 casi in più e una media giornaliera salita da 22 a 26.
Tra i settori più colpiti a livello regionale spicca il manufatturiero, con 3.454 denunce di infortuni sul lavoro nel primo trimestre di quest’anno, di cui 1.156 soltanto nel mese di marzo (in crescita rispetto alle 669 del marzo 2020). Dati elevati anche in ambito sanitario e dell’assistenza sociale, con 2.073 denunce di infortuni da gennaio a marzo di quest’anno (esclusi i casi Covid): nel primo trimestre 2020 erano stati 1.457, anche se il raffronto tra marzo 2020 e marzo 2021 registra un calo da 874 a 380 denunce.
In generale, il settore dell’industria ha registrato da gennaio a marzo 4.783 denunce di infortuni (più che raddoppiato il dato di marzo: 783 casi nel 2020 e 1.577 nel 2021), l’artigianato 1.302 (a marzo i casi saliti da 163 a 390 tra il 2020 e il 2021) e il terziario 5.130 (stabile il dato di marzo: 1.381 nel 2020 e 1.328 quest’anno).
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