Infarto mentre sta cercando un lavoro
Papà di due gemelline muore a 57 anni
Covo, Enrico Algisi si è sentito male mentre era nella sede di una ditta. Vano il massaggio cardiaco. Maitre conosciuto in molti locali della Bergamasca. Dopo l’ultimo lockdown si era messo a cercare nuovi lavori.
Si è accasciato a terra e per lui non c’è stato nulla da fare: Enrico Algisi, maitre di 57 anni, di Covo, è morto improvvisamente, nel giorno della festa del papà, senza avere la possibilità di festeggiare la ricorrenza con le sue due bimbe gemelle di 6 anni, che lo attendevano per consegnargli i loro pensieri. Uscito dalla sua abitazione alle 7,30 per incontrare i titolari di una ditta a Covo, Algisi è stato colpito un’ora più tardi, nella sede della stessa ditta, da un malore. Immediatamente è stata lanciata la richiesta di soccorso al 112, la cui centrale operativa ha inviato sul posto un’automedica, un’autolettiga e l’eliambulanza. Nonostante i tentativi di rianimazione, per Enrico non c’è stato nulla da fare. Il lutto ha colpito la famiglia, ma anche il mondo della ristorazione e il popolo della notte che aveva avuto modo di conoscere e apprezzare le doti professionali e umane di Enrico. Una vita da maitre, dedicata a servire gli altri, schiena dritta sempre con il sorriso sulle labbra, impegnato spesso fino a tarda notte per serate, eventi e catering. Algisi ha scelto sin da giovane di dedicarsi a un settore che amava. Purtroppo negli ultimi dodici mesi le conseguenze economiche della pandemia si sono abbattute in particolare sui locali pubblici. Si è trattato di mesi difficili, contraddistinti anche dalla speranza di poter ricominciare presto a lavorare a pieno ritmo, anche se di volta in volta l’attività veniva bloccata e le aperture erano solamente a singhiozzo.
Chi conosceva bene Enrico sa che questa inattività gli pesava parecchio. Non amava certo lamentarsi, perché non era nel suo stile, ma Enrico era abituato a lavorare sodo anche 12 ore al giorno, con l’orgoglio di mantenere la sua famiglia e le sue due amate bambine, che lo adoravano. Nonostante il lockdown non si era dato per vinto e in questi giorni aveva continuato a cercare lavoro, anche in settori che magari non lo entusiasmavano.
Il suo volto rilassato, nell’ultima vacanza trascorsa insieme alla famiglia nell’estate scorsa, è molto noto in primis ai clienti del Bobadilla Feeling Club di Dalmine, ma anche a coloro che in passato hanno frequentato altri locali simbolo della nostra città e provincia, come l’Absolute a Bergamo, l’ex champagneria di via Clara Maffei, il Bobino in piazza della Libertà e il ristorante Abacanto a Ranzanico.
«Perdo un amico fraterno e un ragazzo d’altri tempi – commenta commosso Fabrizio Pirola, per anni direttore del Bobadilla Feeling Club –. Nel nostro settore è raro trovare oggi persone così umili e gentili, preparate professionalmente e dotate di grandi doti umane. Ci mancherà molto e mi stringo alla moglie e alle sue figliolette in questo momento di dolore». Dal locale di Dalmine, anche i fratelli Maffioletti e la signora Anna Marchesi sono affranti per la perdita di un prezioso collaboratore per più di vent’anni. L’ultimo saluto ad Enrico Algisi, che lascia la moglie Ileana Longhi e due gemelle di sei anni, oltre alla sorella Mariangela, verrà dato domani con una cerimonia alle 15, al cimitero di Covo.
GLI AMICI: IL TUO SORRISO RESTERÀ NEI NOSTRI CUORI
L’improvvisa scomparsa di Enrico Algisi ha sconvolto tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo durante la sua lunga attività nel mondo dei pubblici esercizi. Appresa la notizia, sui social sono state pubblicate decine di messaggi di cordoglio e di vicinanza alla famiglia, segno tangibile di come Enrico abbia lasciato il segno in tanti clienti dei locali dove aveva prestato servizio. Numerosi messaggi sono firmati dagli amici del Bobadilla Feeling Club di Dalmine. Per loro Enrico c’era sempre, al suo posto, pronto a servirli e ad accontentarli. L’affetto traspare dai post più commossi che fanno fatica a dare una spiegazione ad una tragedia così inaspettata, in una giornata particolare per Enrico, la festa del papà che doveva essere un appuntamento indimenticabile da trascorrere con la sua famiglia e le bambine. C’è chi si ricorda del suo primo gin tonic, preparato e servito proprio da Enrico con l’eleganza che l’ha sempre contraddistinto. Qualcuno si chiede perché ci lasciano sempre i migliori, tenendo presente che Enrico rappresentava anche il simbolo del divertimento e dei festeggiamenti, tanto che era uno dei collaboratori più fidati del Bobadilla. «Ciao Enrico, la tua gentilezza e il tuo sorriso rimarranno per sempre nei nostri cuori» conclude una serie di post commoventi, pubblicati anche dai colleghi in suo ricordo.
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