Incidente ferroviario di Treviglio: «Miracolo se non abbiamo deragliato»
LA TESTIMONIANZA. Parla il macchinista del treno che viaggiava a 100 all’ora, già in frenata: illesi i 90 passeggeri. Urtato un carrello per la manutenzione: la Polfer indaga sul perché fosse lì.
«Non so come ho fatto a non deragliare: è solo per miracolo se siamo rimasti nei binari». Ore 5 e un quarto di venerdì 21 marzo, trecento metri a monte della Stazione Ovest di Treviglio. Il macchinista di Trenord osserva quel che rimane di un carrello per la manutenzione dei binari, accartocciato e incastrato sotto la motrice del suo treno, il regionale 2212 di Trenord partito 15 minuti prima dalla stazione di Bergamo e diretto a Milano Centrale.
«In fase di rallentamento»
E mentre i 90 passeggeri del nuovissimo «Caravaggio» – scossi ma tutti fortunatamente illesi – vengono fatti scendere dal convoglio da vigili del fuoco, polizia ferroviaria e protezione civile e accompagnati a piedi alla vicina stazione (dove poi arriveranno degli autobus sostitutivi), racconta ai soccorritori che sarebbe bastato davvero un nulla perché il locomotore uscisse dai binari: in quel momento il treno stava viaggiando a poco meno di cento chilometri orari ed era – per fortuna – in fase di rallentamento perché si sarebbe dovuto fermare proprio al binario numero 1 della stazione Ovest di Treviglio.
Il cantiere notturno
Come un flash improvviso, i fari del «Caravaggio» hanno illuminato qualcosa che in quel momento sui binari di fronte al treno non doveva esserci: tecnicamente si chiama «macchina incavigliatrice» ed è un apparecchiatura che viaggia sugli stessi binari ferroviari e che si muove grazie a un piccolo motore diesel. Serve per inserire, tramite una procedura idraulica, le viti e i bulloni che immobilizzano i binari alle traversine della linea ferroviaria. Un’attività che è in corso da alcune notti proprio nella tratta tra Treviglio e Bergamo: un cantiere che si chiude ogni mattina proprio alle 5, prima che riprendano le corse dei pendolari.
Treno bloccato fino alle 15
La polizia ferroviaria di Treviglio e Milano sta cercando di capire come mai ieri mattina quel macchinario non sia tato rimosso e abbia fatto sfiorare una tragedia. L’impatto del treno contro il carrello ha provocato un boato assordante che, vista anche l’ora, è stato nettamente percepito in tutto il quartiere ovest e in buona parte di Treviglio: il macchinista non ha potuto che frenare e sperare. Il convoglio è rimasto nei binari, ma l’impatto ha danneggiato i tubi dell’aria che alimentano l’impianto dei freni del treno. Così il «Caravaggio» è rimasto fermo fino alle 15 di ieri pomeriggio, causando notevoli disagi alla circolazione sulla tratta (30 le corse soppresse, 13 quelle che hanno registrato ritardi tra i 20 e i 90 minuti).
L’incidente filmato
A dare l’allarme sono stati lo stesso macchinista e il capotreno: la macchina dei soccorsi si è subito messa in moto.
La frenata si è conclusa, con il macchinario incastrato davanti alla motrice (che ha subito danni limitati dal punto di vista esteriore ma, come detto, importanti ai freni, che però hanno funzionato), all’altezza del ponte sull’ex statale Padana superiore e della «Same», ben visibile anche dalla rotatoria di largo Vittorio Emanuele II, uno degli snodi viari più trafficati di Treviglio. A dare l’allarme sono stati lo stesso macchinista e il capotreno: la macchina dei soccorsi si è subito messa in moto e alla stazione Ovest sono arrivati i mezzi del 118 (un’automedica e un’ambulanza), una squadra dei vigili del fuoco di Treviglio, la polizia ferroviaria, il personale di Trenord e la polizia scientifica del commissariato, che si è occupata dei rilievi dell’incidente. La dinamica è in realtà chiara, anche perché i nuovi treni della tratta sono dotati di un sistema di videosorveglianza interno ed esterno al mezzo e quindi anche l’incidente è stato filmato e le immagini sono state acquisite dalla polizia ferroviaria: l’unico, grande interrogativo resta quello sul perché la macchina incavigliatrice fosse sul binario e non, invece, a lato, assieme ad altre apparecchiature presenti vicino ai binari ed evidentemente impiegate dagli operai nei lavori in corso in queste notti sulla tratta. La ditta che sta operando in subappalto per conto di Rfi, che ha programmato i lavori, è la «Generale costruzioni ferroviarie Spa» di Roma: già ieri alcuni operai sarebbero stati sentiti. Gli inquirenti non hanno comunque dubbi sul fatto che si sia trattato di una involontaria quanto pericolosa dimenticanza: esclusa l’ipotesi di un atto volontario e di un sabotaggio.
Molto probabilmente, nello smantellare il cantiere temporaneo, sono stati rimossi i vari strumenti usati tranne proprio il carrello poi centrato in pieno dal treno.
Il convoglio rimosso nel pomeriggio
Molto probabilmente, nello smantellare il cantiere temporaneo, sono stati rimossi i vari strumenti usati tranne proprio il carrello poi centrato in pieno dal treno. A venerdì non risultavano indagati: il convoglio danneggiato è stato rimosso a metà pomeriggio grazie a un apposito treno-rimorchio che lo ha portato a Milano dove verrà sottoposto alla manutenzione. A bordo venerdì mattina c’erano soprattutto pendolari diretti a Milano, utilizzatori quotidiani di questo treno delle 5: il convoglio si era fermato alla stazione di Verdello-Dalmine e poi aveva ripreso la sua marcia verso Treviglio Ovest, diretto a Milano Centrale, dov’era atteso alle 5,50 (dopo aver effettuato anche le fermate di Pioltello e Lambrate). Già dalle 9 è stata parzialmente riaperta la circolazione sul secondo binario della tratta e i treni da Milano a Bergamo sono ripartiti, anche se con ritardi fino a un’ora e mezza. Bloccato completamente per 10 ore, invece, il binario teatro dell’incidente.
© RIPRODUZIONE RISERVATA