In riva all’Adda un parco con i «giochi» di Leonardo - Le foto
Canonica Sarà inaugurato il 2 giugno, ospita attrezzature e installazioni che si ispirano alle invenzioni del genio toscano. E forse anche un traghetto.
Canonica avrà il suo primo parco in riva all’Adda, che sarà inaugurato il 2 giugno e sarà chiamato «Parco di Leonardo»: attrezzature e installazioni sono infatti ispirate alle cosiddette «macchine leonardesche», riadattate per permettere ai bambini di giocare e conoscere l’opera Leonardo da Vinci: nei giochi installati sono riconoscibili modelli come la macchina volante, la macchina da guerra e altro ancora.
I percorsi ciclabili
L’Amministrazione comunale ha chiesto un contributo di 1,6 milioni dal Pnrr nell’ambito della «Rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio culturale, religioso e rurale». Obiettivo: potenziare la rete di percorsi ciclopedonali lungo l’Adda e il Brembo, connettendoli con il centro storico dove sono previsti altri interventi di valorizzazione del patrimonio storico-artistico del paese. Canonica mira a realizzare un percorso per ciclisti e pedoni in mezzo al verde diretto a Crespi d’Adda e uno diretto a Brembate a nord e a Fara a sud. Quest’ultimo prevede di passare anche nel «Parco di Leonardo», sfruttando la passerella prevista per collegare l’area verde attrezzata con l’alzaia che separa l’Adda dalla roggia Vailata. «La progettazione di questa struttura – spiega Cerea – è in corso. Prima di tutto dovrà essere fatto uno studio geologico per capire come realizzarne le fondamenta».
Un cavo d’acciaio
Non c’è tempo da perdere. L’opera è finanziata con il contributo da 400mila euro che il Comune ha ottenuto nell’ambito del bando regionale «Lombardia to stay» che va speso entro novembre. Con questi fondi è stato realizzato il «Parco di Leonardo» e si vuole andare a costruire pure il «Traghetto di Leonardo»: una riproduzione di quello che collegava Canonica e Vaprio e che il genio toscano vide quando soggiornò nella zona. «Per la progettazione del cavo d’acciaio a cui il traghetto dovrà essere attaccato per passare da una sponda all’altra – dice Cerea – ci siamo dovuti rivolgere a un ingegnere navale di Venezia». Tempi lunghi e l’amministrazione comunale teme di non riuscire a concludere a novembre. Ecco perché nel contributo chiesto tramite il Pnrr c’è una parte destinata al «Traghetto di Leonardo».
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