Tetto va in fiamme a Martinengo, bambino di 9 anni si accorge del rogo

Il papà: «Sentiva degli scricchiolii e mi ha avvisato, poi ho visto uscire il fumo». Due appartamenti inagibili, famiglie dai parenti.

Hanno trascorso la seconda notte fuori casa, ospiti dei parenti, i sedici residenti del condominio Sorgente Cornello di Martinengo, il cui tetto è stato distrutto dall’incendio divampato mercoledì sera per cause in corso di accertamento.

Sono otto le famiglie costrette a dormire altrove, ma per due di queste il forzato trasloco potrebbe durare anche diversi mesi: abitano infatti nelle abitazioni dichiarate inagibili dai vigili del fuoco. Potrebbero invece già rientrare oggi nei propri appartamenti gli altri nuclei familiari che occupano gli alloggi posti al pianterreno e al primo piano della palazzina di vicolo Scienza, nella zona nordovest di Martinengo. Ad accorgersi di quanto stava succedendo mercoledì sera, verso le 21, è stato il figlio di Stefano Caproni, che con il papà vive in una delle due mansarde: «Eravamo tranquillamente in casa quando mio figlio, che ha 9 anni, mi ha avvisato che sentiva degli scricchiolii provenire dal tetto.

Nemmeno me n’ero accorto – spiega – poi ho notato uscire fumo da un punto del soffitto e solo allora mi sono precipitato dal mio vicino e ho chiesto se anche da lui ci fosse del fumo». Nell’altro appartamento Luca Deleidi se ne stava serenamente con la moglie e le due figlie di 8 e 13 anni: «Quando ho verificato che anche dal tetto del mio terrazzo usciva fumo – ha raccontato – ho lanciato l’allarme al 112, poi abbiamo liberato l’appartamento e nello scendere verso l’uscita, avvisato una a una le altre sei famiglie».

Tutti gli abitanti si sono radunati nel piazzale esterno antistante il condominio, in attesa dei soccorsi, giunti poco dopo, grazie all’intervento dei vigili del fuoco di Romano e di Bergamo. I pompieri con le autoscale hanno raggiunto la sommità dell’edificio «Sorgente Cornello» iniziando l’opera di spegnimento delle fiamme, che alla fine hanno interessato circa 250 metri quadrati di copertura.

Il lavoro dei vigili del fuoco è durato fino alle 2,30, il tempo necessario per domare il rogo, mettere in sicurezza e bonificare l’area interessata. Ieri mattina i residenti hanno avuto la rapida possibilità di prendere dai rispettivi alloggi alcuni indumenti e oggetti di necessità.

«Per la mia famiglia e quella del mio dirimpettaio – commenta Luca Deleidi – si prospetta un lungo periodo fuori casa, almeno di diversi mesi, quanto sarà necessario per sistemare il tetto e quindi porre rimedio ai danni causati a parqet e arredamenti, intanto rimarremo ospiti dai nostri parenti. La cosa più importante è che le persone non abbiano riportato danni e tutte stiamo bene. I drammi sono altri»

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