Il sorriso di Alice si è spento a 18 anni: «Una guerriera che insegnava la vita»
La giovane di Seriate ha lottato con tutte le sue forze contro una forma grave di leucemia. Celebrati lunedì i funerali. La mamma: «Non si è mai lamentata e ha sempre combattuto».
«Ho imparato tanto da Alice perché non si è mai lamentata, ha sempre combattuto, è stata meravigliosa e mi ha insegnato i valori della vita. Il nostro rapporto è sempre stato intenso, abbiamo vissuto questi mesi in simbiosi e le sono stata accanto fino all’ultimo respiro». Simona Solza, mamma di Alice Gabriella Sangalli, ricorda così l’amata figlia, morta il 5 febbraio a 18 anni dopo essersi ammalata di leucemia mieloide acuta lo scorso giugno. «Aveva sconfitto con difficoltà la malattia - racconta la mamma -, ma la tossicità di un farmaco, unita al fisico debilitato e al caso raro, l’ha portata alla morte». Alice ha dovuto passare un periodo estremamente duro e pieno di sofferenze e lo ha fatto sempre con la vicinanza della mamma e del fratello ventiduenne Nicolò. «Lui ha avuto un ruolo importantissimo ed è stato meraviglioso - dice la mamma -: le ha donato il midollo e c’è sempre stato: lei lo considerava il suo eroe». Inizialmente Alice è stata ricoverata al reparto onco-ematologia pediatrica del Papa Giovanni XXIII di Bergamo, per poi essere trasferita al reparto ematologia pediatrica dell’Ospedale San Gerardo di Monza e, infine, all’Hospice di Calcinate. «Ha affrontato tutto questo difficile percorso da guerriera e ringrazio tutte le strutture ospedaliere, il personale e le famiglie speciali che abbiamo incontrato».
Era una ragazza piena di vita, Alice, e aveva tante passioni e grandi sogni. «Amava il suo motorino - sottolinea la mamma Simona - e le piaceva cucinare, soprattutto i dolci. Inoltre, era una ragazza piena di sogni e progetti: diceva che avrebbe voluto laurearsi in psicologia oppure fare la nutrizionista e voleva passare un periodo all’estero».
La scuola e il lavoro estivo
Ha sempre vissuto a Seriate e aveva frequentato l’istituto Guido Galli indirizzo accoglienza alberghiera: si sarebbe diplomata alla fine di questo anno, ma la malattia le ha impedito di frequentare l’ultimo anno. «Dalla prima alla quarta superiore - spiega la mamma - era anche stata rappresentante di classe e amava tanto la sua scuola: il comitato genitori, infatti, vorrebbe ricordarla all’interno dell’istituto».
«Lei era una ragazza solare - la descrive con tenerezza mamma Simona - che si faceva amare da tutti ed era matura: finita la quarta superiore, aveva anche trovato un lavoro estivo al ristorante pizzeria San Vigilio di Città Alta e aveva iniziato a lavorare lì per 10 giorni, ma poi si è ammalata». Oltre alla mamma Simona e al fratello Nicolò, Alice lascia nel dolore anche il papà Francesco di 50 anni, i nonni e i parenti tutti.
I funerali sono stati celebrati lunedì scorso alle 15.30 nella chiesa parrocchiale di Seriate. «C’erano tantissime persone - conclude la mamma - e le sue migliori amiche le hanno dedicato la canzone “Ovunque sarai” di Irama, mentre il fratello la canzone “Fiori di Chernobyl” di Mr Rain. Alice veniva chiamata “mamma “dai suoi amici perché c’era sempre per tutti».
La ricordano con affetto anche le amiche Alice, Giorgia, Clara e Alessia: «Alice è una parte fondamentale della nostra vita, la vogliamo ringraziare per tutte le cose che ci ha insegnato, per tutto quello che ci ha fatto fare, per tutti i bei ricordi che ci ha lasciato e la porteremo sempre con noi».
«Alice sei una persona fondamentale per me - è il pensiero del migliore amico Raffaele di Simone -, con te sono cresciuto e ho capito veramente cosa vuol dire avere un’amica e cosa vuol dire soffrire per la mancanza di qualcuno».
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