Il mistero della schiuma nel canale Gronda Sud. È il secondo episodio in 5 giorni

Il sindaco rinnova l’invito ai cittadini: «Segnalate subito alle autorità, non sui social». Resta il giallo sulle cause.

Ancora schiuma lungo il canale scolmatore Gronda Sud, nel territorio di Morengo. Quello di giovedì è, infatti, il secondo episodio che si è verificato nel giro di pochi giorni nel medesimo punto.

L’ultima volta il materiale schiumoso che ha colorato le acque di bianco era stato avvistato l’1 gennaio: anche in quell’occasione, sul posto, assieme al sindaco Amilcare Signorelli, c’erano i tecnici di Arpa e i carabinieri del Nucleo Forestale. Un vero e proprio «giallo» che tiene banco già da diverso tempo e che, a marzo dell’anno scorso, era sbarcato in Consiglio comunale attraverso una mozione presentata dal gruppo Lega che chiedeva, oltre a dei controlli più frequenti, di siglare un accordo con il Parco del Serio e il Consorzio di Bonifica per il posizionamento di una griglia nella parte finale del corso d’acqua in modo da filtrare i rifiuti solidi provenienti dallo stesso.

«Il problema – spiega il primo cittadino – è proprio la tempestività in quanto, se la segnalazione non giunge in tempo nelle sedi opportune, risulta molto più difficile risalire con precisione al punto specifico in cui si è verificato lo sversamento. Pertanto – prosegue Signorelli – rinnovo di nuovo l’invito a tutti, cittadini compresi, a segnalare episodi del genere agli enti competenti senza, quindi, limitarsi a un post sui social network». Nel frattempo, con l’obiettivo di fare chiarezza quantomeno sulla tipologia di materiale di cui è composta la coltre biancastra, si attendono i risultati delle analisi condotte su dei campioni prelevati dai tecnici.

«La comparsa di schiuma su questo tratto di canale – ha dichiarato Franco Gatti, presidente del Consorzio di Bonifica della Media Pianura Bergamasca che ha in capo la gestione del Gronda Sud – è un fenomeno che si ripete, ormai, da diverso tempo e, come Consorzio, siamo sempre intervenuti tempestivamente nell’eventualità in cui si verificassero circostanze simili. Il nostro obiettivo – conclude – è quello di capire, attraverso le analisi, di che tipo di materiale si tratta e anche quale sia la sua provenienza». «Restiamo in attesa – aggiunge il sindaco di Morengo – anche delle indagini dei carabinieri i quali stanno raccogliendo dati e testimonianze. Il cerchio, dunque si sta stringendo. Sarà di nuovo mia premura riconvocare un nuovo tavolo tecnico per capire quali sono le modalità di intervento per risolvere questa problematica. È un lavoro, questo – chiude – che va fatto di concerto».

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