Il filtro dei termoscanner negli ospedali
Così si riparte a Treviglio e Romano
A questo si aggiungono anche check point, percorsi dedicati per alcune tipologie di pazienti (donne gravide, pazienti pediatrici, pazienti oncologici), e procedure operative di accettazione e prericovero con una valutazione anamnestica e clinica per individuare i casi sospetti.
Zero pazienti Covid nelle Terapie intensive, ricoverati nelle degenze in progressiva diminuzione: anche l’Asst Bergamo Ovest, con i presidi ospedalieri di Treviglio e Romano e l’ampia rete di servizi territoriali sta progettando il progressivo ritorno all'attività ordinaria. Con uno sguardo prudente verso il futuro, conservando cioè sempre aree pronte ad essere riallestite in caso di nuovi picchi della pandemia e aree di ricovero riservate al Covid (l'indicazione è quella di preservare almeno il 30% dei posti letti posatitivi per pazienti Covid positivi). Inevitabilmente, la riorganizzazione, che è stata presentata all’Ats di Bergamo, deve prevedere misure di prevenzione precise per evitare forme di contagio. Una su tutte: verranno installati termoscanner, negli ingressi degli ospedali di Treviglio e Romano di Lombardia, attivando così modalità di screening dell’utenza all’arrivo per identificare e isolare tempestivamente gli utenti con possibile Covid-19; a questo si aggiungono anche check point, percorsi dedicati per alcune tipologie di pazienti (donne gravide, pazienti pediatrici, pazienti oncologici), e procedure operative di accettazione e prericovero con una valutazione anamnestica e clinica per individuare i casi sospetti. Per i pronto soccorso, sono garantiti percorsi separati per sospetti casi in attesa di tampone diagnostico, e per garantire la minore permanenza per ri cosiddetti «casi grigi» è stato attivato un triage avanzato.
Dal punto di vista ambulatoriale, per visite specialistiche, ricoveri, e prestazioni diagnostiche, le urgenze sono state garantite sempre anche in piena pandemia, con particolare attenzione all’area oncologica, ora si stanno riorganizzando gli accessi degli utenti per prestazioni valutate urgenti e non differibili, per gli interventi da effettuare tra i 30 e i 60 giorni, per tutte le altre si provvederà a riorganizzare nuove agende di prenotazione. Una mole di lavoro non indifferente: le prestazioni sospesa dal 12 marzo al 29 aprile, agli ospedali di Treviglio e di Romano e nei poliambulatori di Treviglio, Brembate, Calusco e Dalmine sono state in totale 13.118; intanto si stanno modulando gli accessi per la Fase 2 sul 50% rispetto alla media del 2019: per i poliambulatori a Romani si passa da 464 accessi medi dell’anno scorso (e un totale di 116.088 prestazioni) a un'attività ridotta a 278 accessi/giorno, mentre per Treviglio da 1.155 prestazioni in media al giorno nel 2019 (288.876 in totale) a 693 accessi in media al giorno. Intanto, si sta provvedendo al ripristino e alla sanificazione delle sale operatorie, che tornano all’utilizzo normale per attività di emergenza e urgenza e per le classi di priorità con precedenza ai pazienti oncologici. Per i servizi sul territorio dai Presst ai Cps, fino consultori e i Serd, si stanno attivando dispositivi per il distanziamento fisico; mentre per tutte le attività ambulatoriali in ospedale e sul territorio è disposto l’orario distanziato, per evitare assembramenti, e si privilegia, per tutte le attività che lo prevedono, l’utilizzo di modalità smart sia per la prenotazione sia anche per alcuni consulti. In ogni area ospedaliera e di ambulatorio, anche sul territorio, sarà obbligatorio per gli utenti l’uso della mascherina, l’igiene delle mani, seguire le indicazioni sul distanziamento e non sarà consentito l’accesso con accompagnatori, salvo minori e disabili.
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