Il corpo trovato nel campo, aperte tutte le piste: forse è di un uomo scomparso il 5 agosto
Verdello. La macabra scoperta di una passante con il cane venerdì sera. Sarebbe un 44enne di origini marocchine sparito dalla zona di San Siro, a Milano. Recuperata parte di un documento.
Per avere la certezza che si tratti proprio di lui – marocchino di 44 anni, di casa a San Siro a Milano e sparito dal 5 agosto scorso – serviranno necessariamente l’autopsia e il confronto del Dna. Anche perché la traccia di un documento che gli è stata trovata addosso non può rappresentare, da sola, una conferma dell’identità del corpo mummificato trovato per caso in mezzo a un campo di mais – tagliato una decina di giorni fa – da una donna che portava a spasso il cane, attorno alle 23 di venerdì a Verdello. Il cadavere non solo era in avanzato stato di decomposizione ma, viste le temperature alte, prima dell’estate ma anche delle ultime settimane, era anche mummificato: prono, dai primi accertamenti è risultato essere stato investito dalla mietitrebbia che, appunto circa dieci giorni fa, aveva tagliato le piante di granoturco del campo, situato a nord-est dell’abitato di Verdello, tra via De Gasperi e il tratto in costruzione della nuova circonvallazione.
I contadini che hanno raccolto le pannocchie non si erano accorti di nulla: l’operazione produce infatti parecchia polvere e prevede l’impiego di più mezzi agricoli, molto grandi, tra cui la mietitrebbia e un trattore con il carro sul quale viene riversato il raccolto. Il cadavere, mummificato e schiacciato, è quindi rimasto lì – quasi al centro del campo di mais e a una cinquantina di metri da via De Gasperi, altezza svincolo con via 2 Giugno – fino a venerdì sera quando una donna, che vive nella zona, lo ha ritrovato. Il suo cane, che stava portando a spasso, le è scappato verso il centro del campo, senza più tornare, nonostante i richiami. La donna si è quindi incamminata all’interno del campo, completamente immerso nell’oscurità e facendosi luce con la torcia del cellulare, fino a quando, vicino al suo cane, ha visto il cadavere mummificato. Immediato l’allarme. Il 118 ha inviato l’automedica e l’ambulanza, ma ovviamente l’intervento dei sanitari si è rivelato del tutto inutile: era infatti evidente che la morte dell’uomo risaliva a diverso tempo prima.
Molti punti da chiarire
Illuminati dai fari dei vigili del fuoco, sono così entrati in azione i carabinieri del reparto scientifico di Treviglio che, coordinati dal sostituto procuratore Letizia Ruggeri, hanno svolto i primi rilievi, proseguiti fino alle 4 di ieri mattina, quando il corpo è stato portato all’obitorio dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. I misteri attorno a questo ritrovamento sono infatti numerosi. In primis l’identità della vittima: l’ipotesi è che possa trattarsi appunto di un marocchino di 44 anni che abitava a Milano, zona San Siro, e del quale i familiari avevano denunciato la scomparsa il 5 agosto, dunque due mesi e mezzo fa. Un periodo che combacerebbe anche con le condizioni del cadavere. Da quel giorno l’uomo aveva fatto perdere le sue tracce: si era allontanato da casa con il cellulare, ma senza documenti, stando a quanto avevano raccontato i parenti. Addosso e accanto al cadavere trovato a Verdello non c'era però alcun telefonino, mentre ci sarebbe stata una parte di documento ancora leggibile. Altro dettaglio al vaglio dei carabinieri una cicatrice su clavicola e braccio del quarantaquattrenne scomparso a Milano.
Tutte le ipotesi restano aperte
L’altro aspetto – fondamentale – sarà quello di stabilire le cause della morte dell’uomo mummificato: gli accertamenti sul posto non hanno permesso di dare una risposta certa proprio per via delle condizioni del corpo e dunque, al momento, tutte le ipotesi restano aperte. Dal malore al delitto. A sentire i residenti, la zona è spesso frequentata da tossicodipendenti, che si appartano in fondo a via De Gasperi, in un tratto in cui diventa sterrata per poi essere tagliata perpendicolarmente dal cantiere della tangenziale. L’uomo trovato mummificato si era forse incamminato tra le pannocchie (fino a una decina di giorni fa e per qualche mese prima tutto il prato era costellato da piante) e si è sentito male? Oppure qualcuno lo ha portato lì e ucciso? O, ancora: è stato ammazzato da qualche altra parte da qualcuno che lo ha poi voluto abbandonare in un luogo dove difficilmente sarebbe stato trovato? Interrogativi di un giallo per ora senza risposta.
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