Il condominio non paga le bollette: a Martinengo 40 famiglie a secco

Bollette per 15 mila euro non pagate dall’amministratore condominiale dal febbraio 2020 a oggi, motivo per il quale l’altro giovedì 29 luglio Uniacque ha sospeso, nel rispetto delle procedure previste, l’erogazione dell’acqua per tutta la giornata in un condominio di Martinengo.

Un problema che è stato risolto in tarda serata, con il ripristino del servizio, nonostante il curatore debba pagare ancora quanto in sospeso. Quella di mercoledì è stata una giornata di disagi per le 40 famiglie che abitano nel condominio Ceschina, con entrate da via 1° Maggio e via Beata Cerioli. Niente acqua per cucinare e lavarsi, senza sapere il motivo. Eppure, rispettando quanto stabilito dall’Arera (Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente), Uniacque, da tempo aveva sollecitato il pagamento delle bollette all’amministratore, provvedendo a collocare avvisi per mettere in guardia i condomini di una possibile sospensione dell’acqua, qualora il debito non fosse stato saldato. E così purtroppo è stato.

Mercoledì Uniacque ha interrotto l’erogazione d’acqua, come spiega il dirigente agli Affari generali, Carlo Locati: «Non abbiamo fatto altro che applicare le modalità stabilite da Arera, quindi sollecitando dapprima il pagamento e quindi collocando negli appositi spazi condominiali i necessari avvisi. Tolta l’acqua – ha reso noto ieri Locati – l’amministratore ci ha fatto sapere via mail che avrebbe versato subito il 50% del debito e la rimanente parte in cinque rate, ma la prima operazione non è stata ancora effettuata, anche se la distribuzione dell’acqua è stata ripristinata e continua».

Giovedì abbiamo cercato di contattare l’amministratore condominiale per avere un suo commento sulla questione, senza però riuscire nell’intento. A segnalare la situazione ai carabinieri di Martinengo e a Uniacque è stato anche il medico Pietro Poidomani, che abita in un appartamento del condominio Ceschina: «Il disagio c’è stato per diverse ore e ha colpito soprattutto le famiglie con bambini piccoli – ha detto Poidomani -. Assurdo si arrivi a questi estremi: ora speriamo che il debito, del quale non eravamo a conoscenza, venga saldato e ci consenta di vivere tranquillamente in casa nostra, senza spiacevoli sorprese legate a inadempimenti altrui».

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