Identificato il motociclista ferito: gli agenti hanno ricevuto la chiamata dei genitori dal Marocco
Osio Sotto. L’incidente mercoledì sulla 184. Il giovane, 26 anni, probabilmente residente nel Milanese, è ancora ricoverato in Terapia intensiva al Papa Giovanni. La polizia locale ha monitorato il suo telefono fio a quando i parenti hanno chiamato.
È stato identificato il giovane motociclista che mercoledì pomeriggio, sulla provinciale 184 a Osio Sotto, si era schiantato in sella al suo scooter contro un’autovettura, una Volkswagen Golf condotta da un 25enne di Ponte San Pietro.
Si tratta di un marocchino di 26 anni, A.E., che si trova ancora ricoverato in gravi condizioni nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Papa Giovanni. La sua identificazione è stata possibile grazie al suo telefono cellulare preso in custodia dalla polizia locale di Osio Sotto-Osio Sopra e Levate, che ha rilevato l’incidente. Gli agenti hanno deciso di tenere sempre acceso l’apparecchio sul quale giovedì 3 novembre, dal Marocco, è arrivata una videochiamata dei genitori del ventiseienne che hanno fornito informazioni sul figlio: «La comunicazione non è stata affatto facile – spiega il comandante Derek Cattaneo – i genitori, infatti, parlavano solo arabo e un po’ di francese. Ci siamo avvalsi della collaborazione di un nostro conoscente che parla anche lui arabo, fra di loro si sono però intesi poco per una diversità di dialetti».
Sull’identità del giovane marocchino non sembrano comunque esserci dubbi. «I suoi genitori del 26enne – sostiene ancora il comandante Cattaneo – ci hanno riferito che abita a Milano ma non è chiaro se in città o in provincia». Per avere maggiori informazioni la polizia locale ieri ha scritto al consolato marocchino. Al comando di Osio Sotto si è anche presentato il proprietario dello scooter su cui viaggiava il ventiseienne. A quanto ha riferito agli agenti non conosceva il marocchino poiché è sua abitudine prestare alcuni mezzi di sua proprietà a chiunque gliene faccia richiesta. E non è raro che poi questi mezzi passino di mano in mano senza che lui ne venga a sapere. Settimana prossima sarà sentito anche un camionista testimone dell’incidente, la cui dinamica non è ancora molto chiara. L’unica cosa certa è che, dopo lo scontro, la Golf è stata trovata alla fine di una rampa di accesso alla carreggiata stradale con la parte frontale rivolta verso Boltiere. A fianco c’era il ciclomotore finito contro la portiera posteriore sinistra dell’auto, completamente distrutta.
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