I fiumi osservati speciali - Foto e video. Canonica, sub in azione per rimuovere i detriti sotto il ponte
MALTEMPO. I sommozzatori volontari di Treviglio sono intervenuti nel tardo pomeriggio di venerdì 3 novembre per rimuovere i numerosi detriti e tronchi d’albero che si erano incastrati sotto il ponte tra Canonica e Vaprio d’Adda.
I sommozzatori volontari di Treviglio sono intervenuti nel tardo pomeriggio di venerdì 3 novembre per rimuovere i numerosi detriti e tronchi d’albero che si erano incastrati sotto il ponte tra Canonica e Vaprio d’Adda, dov’è in corso da mesi un intervento di messa in sicurezza del viadotto. Proprio l’impalcatura che si sporge sotto il livello del ponte, sia verso nord sia verso sud, con la piena delle ultime ore era diventata un ’tappo’ per i detriti portati a valle dal maltempo lungo il corso dell’Adda e del Brembo, che si immette nell’Adda poche centinaia di metri più a nord del ponte di Canonica. Il viadotto è stato chiuso al transito pedonale, ma resta aperto alle auto, con il senso unico alternato che era già previsto da mesi per il cantiere. I sommozzatori si sono dunque calati dal ponte sulla sottostante impalcatura e poi verso l’Adda, il cui impeto delle ultime ore aveva fatto piegare l’impalcatura stessa.
Fiumi monitorati
Leggera esondazione nella mattinata di venerdì 3 novembre del fiume Oglio nel territorio di Cividate. Ingrossato a Premolo anche il fiume Cherio.
La situazione dell’Adda
«Abbiamo ancora venti centimetri di tolleranza». Stivali e keyway rosso dei sommozzatori di Treviglio, Giacomo Passera osserva l’idrometro dell’Adda al confine tra Cassano e Fara Gera, mentre il fiume scorre impetuoso alle spalle dei volontari che nella bella stagione pattugliano queste stesse acque contro gli annegamenti. Nel primo pomeriggio di giovedì gli stessi volontari hanno effettuato alcuni sopralluoghi all’Adda e al Brembo. L’idrometro segna un metro e 70. «Sfiorare i due metri significa il rischio di esondazioni – spiega Passera, che dell’associazione dei sub di Treviglio è fondatore e presidente –: siamo in allerta, perché la situazione delle piogge degli ultimi giorni ha riempito tutti i nostri fiumi». Il sopralluogo continua verso nord: a Canonica d’Adda è la statua di San Giovanni Nepomuceno, sotto il ponte in ristrutturazione, a indicare quando è il caso di allarmarsi. «Se l’acqua arriva ai piedi del santo, allora c’è da preoccuparsi», spiega il sub.
In realtà ieri il livello dell’Adda era ancora al di sotto della statua, che nel 2002 venne sommersa fino alla testa e l’Adda esondò, allagando strade e campi. Qualche centinaia di metri più a nord del ponte si trova il punto in cui il Brembo – altro osservato speciale – si immette nell’Adda e dunque in questo tratto la portata del fiume è da sempre sotto osservazione in caso di allarme meteo.
A Fara d’Adda, già nei giorni scorsi, è stata chiusa per precauzione la passerella pedonale che attraversa il canale del linificio e poi il fiume. Venerdì 3 novembre è stato effettuato un nuovo sopralluogo dl Comune con i sub.
Fara Gera d’Adda, sopralluogo alla passerella sul fiume. Video di Redazione
Allagato il parco giochi accanto.
Allagamenti a Fara Gera d’Adda. Video di Redazione
La situazione del Brembo
Appunto il Brembo viene invece monitorato a Brembate: giovedì sera la portata era di 500 metri cubi al secondo. «Se dovesse peggiorare, siamo pronti a muoverci», annuncia ancora Passera. In realtà le previsioni meteo delle prossime ore sembrano tendere verso il bello: la pioggia dovrebbe ripresentarsi nella Bergamasca soltanto nel pomeriggio di domani, per poi lasciare spazio al bel tempo da domenica.
Qui la situazione del Brembo a San Pellegrino nella notte tra giovedì e venerdì
Il Brembo in piena a San Pellegrino
La situazione del Serio
Anche dalle parti del Serio, nella Bassa, la situazione viene per questo monitorata. A impressionare maggiormente ieri era il tratto in prossimità del ponte stradale di Ghisalba, con l’aveo completamente colmo di acqua, tanto da far sembrare il Serio un altro fiume, di ben più ampia portata. Situazione leggermente diversa poco più a sud, all’altezza dei ponti stradale e ferroviario che collegano Romano con Bariano.
Qui l’innalzamento dell’acqua era verificabile in corrispondenza dei piloni delle due strutture viarie, anche se diversi lembi di fondo ghiaioso rimanevano ancora ben visibili in superficie, essendo anche maggiore la larghezza del fiume in quel punto. Più a valle la situazione in corrispondenza del ponte stradale di Mozzanica è simile nel contesto a quella di Ghisalba. Stando a quanto reso noto nel pomeriggio di ieri dalla sede di Romano del Parco regionale del fiume Serio, non si sono registrate erosioni delle sponde in questi ultimi tre giorni, cosa che invece si era verificata un paio di settimane fa. Allora l’acqua si portò via circa 250 metri lineari di sponda destra nel tratto del territorio posto al confine tra Cologno e Morengo: a Bariano, sempre sulla sponda ovest, la forza dell’acqua aveva invece generato il cedimento di 100 metri di riva.
Il direttore del Parco regionale del fiume Serio, Laura Comandulli, spiega: «Gli interventi riparatori saranno possibili solo in attesa di una stabilizzazione della situazione, per comprendere quale è l’equilibrio che il fiume sta cercando di riguadagnarsi. Solo allora riusciremo a capire dove ricucire i percorsi: più volte sono stati realizzati interventi di cucitura che il fiume si è ripreso nel tempo. L’obiettivo dei prossimi anni sarà quello di riformare nuove zone di esondazione per salvaguardare gli abitati. È importante che a monte di queste città ci siano delle fasce di espansione per evitare di avere delle piene che escano in maniera devastante».
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