Ha lottato tre mesi contro la malattia
Arzago, muore mamma 30enne
L’annuncio l’ha dato il marito, nella pagina Facebook che aveva utilizzato negli ultimi tempi per raccogliere fondi. Un messaggio carico di amore e dolore che Michele Liuzzi aveva scritto per la sua Giorgia, morta sabato per un male che non le ha dato scampo e che l’ha portata via in pochi mesi.
La coppia è di Arzago è sposata da 4 anni ed è molto conosciuta anche per l’attività che gestivano, una pizzeria d’asporto a Trucazzano. «Il 10 ottobre mia moglie Giorgia è entrata in ospedale per un semplice esame e da allora purtroppo non è più uscita. Una semplice gastroscopia si è trasformata in un’operazione chirurgica per eliminare la presenza di sangue nello stomaco. Da quel punto Giorgia è stata ricoverata d’urgenza e giorno dopo giorno ha fatto molti esami fino a quel terribile 22 Ottobre quando i medici mi hanno dato la diagnosi: Adenocarcinoma al cardias con metastasi nelle ossa. Un cancro non operabile...con poche aspettative di vita» aveva scritto il marito in Fb per raccontare quello che la famiglia stava vivendo.
Giorgia Saulea, 30 anni e mamma di un bambino di due anni, è riuscita a trascorrere il Natale a casa, poi il nuovo ricovero e la terribile notizia arrivata sabato 18 gennaio: «Alle 17.33 Giorgia è salita in cielo. Non ha sofferto ed era tranquilla di averci tutti accanto. Giorgia mi diceva sempre che chiedeva a Dio di farle capire il modo in cui poter ringraziare tutte le persone che le hanno dato infinito amore negli ultimi 3 mesi. Ora ha il modo di farlo. È in cielo e se Dio vuole può ricoprirci di grazie. Pregate per lei. Vi sente e può intercedere per tutti noi. Vi amiamo tutti» ha scritto Michele in Fb.
Il marito ha seguito la giovane donna giorno dopo giorno. Da qui la raccolta fondi che aveva istituito: «Mi permetterà di lasciare il lavoro e stare tutti i giorni con lei in ospedale per tutto il tempo necessario per poterla accudire e farla sentire al sicuro, pagando tutto quello che è necessario - aveva scritto Michele e aveva aggiunto -. Se non dovesse funzionare la cura proposta dall’ospedale, allora questi fondi serviranno per pagare un viaggio nel più breve tempo possibile, alla ricerca di una cura alternativa in qualunque parte del mondo sarà necessario. Non voglio e non posso arrendermi».
Parole commuoventi e di speranza e bisogno di lottare che ora, dopo la morte di Giorgia fanno ancora più male a tutta la comunità che piange la trentenne: «Nel caso in cui tutti questi fondi non dovessero servire perché Giorgia migliorerà, allora verranno restituiti a chi ne farà richiesta o verranno usati per creare un’associazione a suo nome che servirà per aiutare i bambini in situazioni di difficoltà, un suo desiderio da molti anni che svilupperemo insieme» continuava il messaggio.
Da domenica pomeriggio in via Cereda 37 a Rivolta d’Adda è stata aperta la camera ardente: «Potrete andare tutti a salutare Giorgia - ha scritto sempre il marito in Fb -. La troverete vestita con il suo abito del matrimonio perché l’incontro con il suo sposo è compiuto. Martedì pomeriggio alle 15 il funerale sarà svolto presso la chiesa di Arzago d’Adda».
Poi un messaggio, ancora di amore e speranza: «Ci ha lasciato un’eredità meravigliosa, ora è il nostro compito mettere a frutto tutto ciò che ci ha insegnato. Io personalmente vi ringrazio tutti perché questi mesi con voi sono stati più leggeri, sono stati più dolci. La croce che Dio mi ha dato è stata sicuramente meno pesante anche grazie a voi. Non regalateci fiori, Giorgia non lo vorrebbe, al posto loro potete contribuire con una donazione per rendere più sereno il futuro di nostro figlio, questo è sicuramente meglio per lei. Pregate per Giorgia, per me e per nostro figlio».
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