Grande dolore a Orio per la morte di Sergio. Il ricordo: «Persona gentile, grande tifoso»
Tutta la comunità di Orio al Serio è scossa per la perdita del cinquantatreenne Sergio Persico, deceduto lunedì mattina 17 maggio sul luogo di lavoro a Spirano . Lascia la moglie e due figlie, di 14 e 7 anni.
«È una tragedia che sconvolge - dice il sindaco Alessandro Colletta - e sono ancora più provato perché lo conoscevo personalmente: partecipava anche attivamente a tutte le attività di aggregazione del paese. È una tragedia già di per sé enorme che è ancora più amplificata dal fatto che nel nostro Comune ci si conosce tutti».
Sergio era originario di Grassobbio e si era trasferito a Orio al Serio nel 2001 insieme alla moglie Samanta Defendi, che comprensibilmente nel pomeriggio di lunedì ha preferito non parlare, chiudendosi nel dolore a casa del padre a Grassobbio, insieme alle due figlie, una di 14 anni e una di 7 anni. «Proprio domenica - raccontano gli amici Roberto e Sandro - aveva festeggiato il compleanno della figlia più piccola. La notizia ci ha scosso, anche perché ci si vedeva spesso. La domenica mattina andavamo insieme in bici in Città Alta e poi le nostre figlie giocano anche a pallavolo insieme».
Sergio era un grande appassionato dell’Atalanta ed era stato anche tra i sostenitori che avevano chiesto al Comune di far mettere uno striscione in via Marconi, appeso lo scorso 5 maggio con la scritta «Atalanta mola mia. Orio al Serio è con te. Finale Coppa Italia 19 maggio 2021». Con alcuni amici aveva anche creato il gruppo Whatsapp «Vivi e lascia vivere». «Era un po’ il suo motto - sottolineano Roberto e Sandro - e proprio questa mattina (ieri, ndr) aveva scritto gli ultimi sfottò per i risultati delle partite di domenica». Era una brava persona, conclude il vicino Luigi Locatelli, «educata, sempre gentile e allegra. Quando ci si incrociava si parlava di Atalanta: era un grande appassionato. Non ho parole per quanto accaduto».
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