Giuseppe e i morti sul lavoro «chiedono giustizia. Non rassegniamoci a questo stato di cose»
L’ADDIO . Nella chiesa parrocchiale di Pumenengo per i funerali di Giuseppe Bolognini, l’operaio edile di 58 anni morto settimana scorsa in cantiere a Soncino, risuonano le dure parole di don Angelo Piccinelli.
Nella mattinata di venerdì 13 dicembre si sono svolti i funerali di Giuseppe Bolognini, il 58enne operaio morto sul lavoro giovedì 5 dicembre a Soncino. Un giorno triste per tutta la comunità, il sindaco ha indetto il lutto cittadino per l’intera giornata.
Davanti a parenti e amici riuniti nell’ultimo saluto, don Angelo Piccinelli parroco di Calcio da cui dipende il paese di Pumenengo nell’omelia ha ricordato che «Le 890 le vittime sul lavoro a livello nazionale, a cui si aggiunge la morte di Giuseppe e quella dei cinque operai dell’Eni, sono una sconfitta per tutti.
Per la società civile, i sindacati, le aziende e anche per la Chiesa che insegna a mettere la persona prima del lavoro. Lavoravano non solo per sé stessi, ma anche per dare il meglio alle imprese e al sistema economico del paese. Le loro morti chiedono giustizia e noi chiediamo perdono a Dio e a Giuseppe e a tutti i morti sul lavoro perché non siamo riusciti a preservare le loro vite. Non rassegniamoci a questo stato delle cose».
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