Gafforelli o Suardi? È il giorno del ballottaggio a Romano di Lombardia

ELEZIONI AMMINISTRATIVE. Domenica 23 e lunedì 24 giugno si riaprono le urne per eleggere il sindaco. Il rischio astensionismo: da entrambi gli schieramenti invito a votare.

Oggi domenica 23 e domani lunedì 24 giugno si vota a Romano per l’elezione del sindaco: la città della Bassa è l’ultimo dei Comuni bergamaschi della ricca tornata elettorale 2024 in cui l’esito è ancora aperto. È stato infatti necessario ricorrere al ballottaggio, previsto per i Comuni con oltre 15mila abitanti qualora al primo turno nessuno dei candidati superi il 50% dei consensi. Da quando con la legge del 1993 è stata introdotta l’elezione diretta del sindaco, a Romano è sempre stato necessario il secondo turno per eleggere il nuovo sindaco.

Il ballottaggio

Al ballottaggio si sfidano Gianfranco Gafforelli e Paola Suardi. Gafforelli è sostenuto dal centrodestra con Forza Italia, Noi Moderati, Romano civica in una unica lista, Lega e Fratelli d’Italia. Ha ottenuto al primo turno 3.956 voti, pari al 44,47%. Paola Suardi sostenuta dal centrosinistra con il Partito Democratico e la civica «Paola Suardi sindaca»; al primo turno i voti per lei sono stati 3.569, che valgono il 40,12%. Una differenza di 387 voti, due settimane fa, tra i due contendenti. Quanto alle liste, nel centrosinistra il Pd e la lista di Paola Suardi si equivalgono, il primo con il 19,70% dei voti, la seconda con il 19,87%: sono le due prime liste in città. Nel centrodestra alle Comunali la prima lista è quella di «Forza Italia, Noi Moderati, Gafforelli e Romano civica» con il 16,16%. Seguita da Fratelli d’Italia con il 15,08% e dalla Lega con il 13,91%. Facendo un raffronto con le amministrative del 2019, nel centrosinistra la lista del sindaco ha perso lo 0,33% mentre il Pd ha guadagnato il 3,69%. Nel centrodestra, ma con un quadro complessivo allora diverso, la Lega ha perso il 14,45% di consensi, Fratelli d’Italia ha invece guadagnato il 12,51%. Forza Italia da sola aveva preso nel 2019 il 5,55% dei voti.

Cinque anni fa

Il ballottaggio del 2019 aveva visto la vittoria di Sebastian Nicoli del centrosinistra al suo secondo mandato, con il 51,37% dei voti, contro il 48,63% ricevuti dal leghista Romualdo Natali, che si era apparentato al secondo turno con le due liste civiche di Luciano Dehò. La differenza tra Nicoli e Natali era stata al ballottaggio di 225 voti. Per queste elezioni comunali a Romano vi sono stati altri due candidati sindaci non ammessi al ballottaggio: Mario Suardi con tre liste del poi disciolto «Polo civico», e Luca Maria Valcarenghi di Alleanza Verdi Sinistra. Il primo ha avuto il 12,53% complessivo di consensi e il secondo il 2,88%. Non ci sono stati apparentamenti, ma Mario Suardi con la sua lista «La città nelle tue mani» ha ufficializzato l’indicazione di voto per Gianfranco Gafforelli. Suardi entrerà in Consiglio comunale e avrà delle deleghe in caso di vittoria del centrodestra. Valcarenghi invece, pur invitando gli elettori ad andare a votare, non ha espresso indicazioni nei confronti dei due sfidanti al ballottaggio. L’associazione romanese «Officina 24058», che si può collocare nell’area a sinistra del Pd ha chiestoo di votare per il centrosinistra.

Al primo turno al voto il 63,43%

Il «convitato di pietra» di questo ballottaggio è il rischio astensionismo. L’invito ad andare a votare è stato bipartisan e sollecitato in più occasioni. Al primo turno delle comunali a Romano hanno votato 9.263 elettori sui 14.604 aventi diritto: il 63,43%, contro il 71,9% del 2019, quando al secondo turno i votanti erano stati il 59,3% con un calo di 1.779 votanti rispetto al primo. A sostegno dei due candidati sono arrivati in città tra gli altri Maurizio Gasparri, Letizia Moratti, Vittorio Sgarbi e il presidente della Regione Attilio Fontana per il centrodestra; Giorgio Gori, Antonio Misiani e la neo sindaca di Bergamo Elena Carnevali per il centrosinistra.

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