Fretta o svista: così la Tari arriva
in cassa a Bariano anziché a Bari
Una svista lunga 900 chilometri, forse frutto della fretta o di una distrazione in fase di compilazione del modulo.
«Bari, ah no». E il pagamento, anziché arrivare nelle casse del Comune di Bari, approda nella Bassa, più precisamente a... Bariano. Il disguido, più rassomigliante a una sciarada degna di un enigmista, si è verificato nei giorni scorsi quando, nelle casse del comune bergamasco, è confluito un versamento della Tari riferita all’anno 2014. Fin qui nulla di strano, se non che il mittente corretto indicato nella causale del versamento non era il centro bergamasco ma il capoluogo della regione Puglia.
Che la svista (lunga 900 chilometri, ndr) fosse frutto della fretta (nonostante la causale del pagamento si riferisse al pagamento della tassa rifiuti solidi urbani di sei anni fa) o di una distrazione in fase di compilazione del modulo, non è dato sapere. Di certo c’è che la somma, di poco conto, visto che si parla di 371 euro, è stata tempestivamente «riversata» al Comune di Bari. Di equivoci del genere, però, se ne registrano a decine.
In passato, ad esempio, una contribuente particolarmente distratta residente a Bagno di Ripoli, in provincia di Firenze, versò sul conto del Comune bergamasco l’imposta municipale propria riferita all’anno 2013. E sfogliando lo storico atti, invece, si può vedere come dei versamenti errati a favore (si fa per dire) del Comune di Bariano, siano stati effettuati da diverse parti dello Stivale. È il caso, questo, dei pagamenti giunti direttamente da Bergamo, Baricella, un Comune in provincia di Bologna, e da Barlassina, una ridente cittadina che sorge sulle colline della Valle del Seveso in provincia di Monza e Brianza.
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