Fiumi killer, tre annegati in cinque giorni. Salvati una ragazzina e un uomo di 42 anni
L’allarme Tra mercoledì e domenica morti due giovani bagnanti nell’Oglio e Brembo e un pescatore nell’Adda. Due salvataggi a Fara dai sub volontari, presenti tutti i fine settimana: «Ovunque c’è il divieto di balneazione».
Tre persone annegate – due bagnanti di 30 e 27 anni, Cristian Pasqua e Ennahal Abdeghani, morti nell’Oglio e nel Brembo, e un pescatore di 76 anni, Pietro Fumagalli, scivolato nell’Adda –, ma anche due salvataggi, domenica pomeriggio, a Fara d’Adda: una bimba di 11 anni trascinata dalla corrente e recuperata dai sommozzatori volontari di Treviglio mentre era già in balia dei mulinelli e un romeno di 42 anni, anche lui soccorso con il gommone dai sub in un punto del fiume da cui non riusciva più a spostarsi.
Si è aperta in maniera tutt’altro che tranquilla la «stagione» sui fiumi della Bergamasca. «Va ricordato sempre che la balneazione nei nostri fiumi è vietata ovunque – sottolinea Giacomo Passera, fondatore e presidente dei sommozzatori volontari di Treviglio –: dunque il consiglio è quello di evitare assolutamente di entrare in acqua, perché le insidie ci sono sempre, anche se all’apparenza non sembrerebbe».
«Va ricordato sempre che la balneazione nei nostri fiumi è vietata ovunque – sottolinea Giacomo Passera, fondatore e presidente dei sommozzatori volontari di Treviglio»
Infatti già la scorsa domenica, la prima vera di grande caldo e clima già estivo, le sponde dei fiumi bergamaschi sono state prese d’assalto dai bagnanti: in molti si sono limitati a prendere il sole sulle rive, altri a rinfrescarsi nei punti in cui l’acqua è alta poche decine di centimetri, ma alcuni si sono spinti oltre, tuffandosi nei tratti dei fiume dove non si tocca, in balia di mulinelli, correnti e temperature che variano anche di decine di gradi in pochi istanti. I sommozzatori sono presenti il sabato pomeriggio e la domenica tutto il giorno a Fara d’Adda con un presidio fisso nei pressi della spiaggetta, la lingua di terra tra l’Adda e il canale dell’Italgen che proprio lì si immette nel fiume.
Evitati due annegamenti
E proprio domenica pomeriggio hanno evitato due possibili annegamenti: in un caso attorno alle 16 una mamma stava attraversando il fiume tenendo per mano la figlia di 11 anni, ma la corrente forte le ha fatto perdere la presa e la piccola è finita in balia della corrente, iniziando ad annaspare. I sommozzatori presenti in zona con il gommone sono stati attirati dalle grida della madre e di altri presenti e sono subito intervenuti, lanciando una ciambella salvagente alla piccola, poi recuperata: non è stato necessario l’intervento dei mezzi del 118. La bambina è stata avvolta con la coperta termica e affidata alle cure della mamma: era molto spaventata, ma stava tutto sommato bene.
Analoga sorte, poco dopo, leggermente più a valle, per un uomo di 42 anni, romeno residente in zona, che si è lasciato trascinare dalla corrente fino a quando è arrivato a un punto dove non riusciva più a spostarsi. Avvistato in difficoltà dai sommozzatori, è stato a sua volta soccorso e portato a riva. Anche nel suo caso non è stato «Alcune volte – rileva Passera – si pensa di poter controllare i propri movimenti nel fiume, ma non è così: ci si mette a nuotare di buona lena e ci si rende conto di non spostarsi nemmeno di dieci centimetri. A quel punto può subentrare il panico, che spesso diventa fatale e che, assieme alla temperatura variabile dell’acqua e alle correnti, rappresenta il maggiore rischio per chi fa il bagno in uno dei nostri fiumi».
Il bilancio di questo inizio giugno è comunque drammatico: tre persone morte annegate
Il bilancio di questo inizio giugno è comunque drammatico: tre persone morte annegate. Di questi, uno era un pescatore che è caduto in acqua. Un dramma che si è consumato nel pomeriggio di mercoledì scorso a Canonica, proprio sotto il ponte sull’Adda. Pietro Fumagalli si era portato al «Predèl», l’isolotto sotto il ponte, per pescare, com’era solito fare. La telecamera collocata sopra il ponte lo ha ripreso mentre pescava attorno alle 14, mentre era già sparito poco più tardi, quando la telecamera ha terminato il suo «giro» automatico e si è ripuntata sull’isolotto. Nel caso di Fumagalli non si è trattato di un bagnante, ma di un frequentatore del fiume come pescatore. Diversi i casi di Cristian Pasqua e Ennahal Abdeghani, il primo, 30 anni, annegato sabato a Castelli Calepio nel canale vicino all’Oglio a Castelli Calepio, e il secondo, 27 anni, sparito da casa mercoledì e trovato senza vita domenica nel Brembo a Brembate, dove abitava: loro due si erano tuffati per rinfrescarsi, ma i fiumi non hanno dato loro scampo.
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