Feste cancellate e 31 dicembre senza botti
Il virus «spegne» i fuochi d’artificio
La serie di appuntamenti festivi cancellati si allunga al 31 dicembre. Restano le iniziative private ma si registra un calo dei prodotti in libera vendita.
Sarà un Capodanno con il coprifuoco, nel senso letterale del termine. Questo 2020 buio come un tunnel è destinato a chiudersi senza i lampi di luce dei fuochi artificiali, spenti dalla pandemia, dalla crisi economica, dai Dpcm: niente gente in piazza a San Silvestro, niente brindisi di gruppo allo scoccare della mezzanotte e in cielo poche cascate di colori accompagnate da fischi e botti.
«Mi hanno appena telefonato per annullare lo spettacolo che avevamo messo in programma per il 31 dicembre in montagna». Luca Sanna, titolare della Harmonia Mundi di Treviglio, allarga le braccia ormai rassegnato ad archiviare l’annus horribilis, e insieme a lui – che è referente regionale dell’Asspi, l’Associazione dei pirotecnici italiani – lo fanno i colleghi bergamaschi del settore, solitamente abituati a illuminare con la polvere pirica l’ultima notte dell’anno. «Non mi stupisco: se non possono aprire le piste da sci, i fuochi per chi li fanno? È vero che le nostre esibizioni si possono ammirare dal balcone senza fare assembramento: ma se non ci sono i turisti, i balconi delle valli rimangono vuoti. E i Comuni, senza determinate entrate, sono costretti a tagliare i costi».
Capodanno avrebbe dovuto essere un appuntamento cruciale per gli operatori del settore, già castigati da 10 mesi di appuntamenti annullati. «Sono saltate le sagre, i matrimoni, le feste private, a parte qualche sparuta eccezione. E se mi chiedete “quando sarà il prossimo spettacolo?” la risposta è: a oggi non abbiamo in programma nessuno spettacolo».
Sanna è titolare anche della Pirotecnica Fireworks, che sempre a Treviglio si dedica alla vendita al dettaglio e su cui, di conseguenza, si riversano tutte le sue energie: «Abbiamo dovuto cambiare parecchio nella nostra organizzazione, che di solito prevede ressa concentrata in pochissimi giorni. Quindi abbiamo introdotto, oltre alla vendita on line, anche regole di sicurezza per quella al banco. Percorsi separati per ingresso e uscita, accessi contingentati e distanza garantita. Però, c’è un’aria di calma piatta, del resto se alle 22 bisognerà essere tutti in casa, chi e dove sparerà i fuochi l’ultimo dell’anno?». Anche alla Pirotecnica Martinelli, storico punto di distribuzione di Dalmine, incrociano le dita: «Speriamo che la gente abbia comunque voglia di festeggiare e che i fuochi d’artificio aiutino a bruciare tutti i dispiaceri che ci ha portato questo 2020. Già le feste private, quelle per cui vanno benissimo anche i prodotti di libera vendita, hanno registrato un crollo. Adesso speriamo nelle ultime due settimane dell’anno, quelle in cui si concentra la maggior parte del nostro lavoro. Da noi viene gente da tutta la provincia e anche da fuori, la libertà di spostamento diventa a questo punto fondamentale». Cercare di potenziare la vendita al dettaglio è anche uno degli obiettivi della Franco Pozzi, altro riferimento per il mondo della pirotecnica bergamasca.
«Spettacoli da preparare per Capodanno ne abbiamo sempre avuti – fanno sapere dalla ditta di Capriate – ma quest’anno, invece, nessun appuntamento in programma». Paradossalmente, però, è lievitato l’impegno per un altro settore che vede da sempre attiva la Pozzi, quello delle luminarie: «Qui le richieste dei vari Comuni sono state superiori a quelle del passato: forse perché quello che non è stato speso per le feste patronali viene ora dirottato nell’illuminazione natalizia. Probabilmente anche perché, in un periodo triste e angoscioso come questo, avere un po’ di luce per le strade aiuta a sperare in un futuro molto meno fosco».
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