Ex prof ucciso in Tunisia: insegnò al liceo «Galilei» di Caravaggio

CARAVAGGIO. Il 73enne sarebbe stato rapinato nella sua casa a Sousse dove risiedeva da pensionato per alcuni mesi all’anno. Il ricordo dei colleghi del liceo della Bassa in cui insegnò a lungo.

«Paolo era una persona e un amico solare, contento di vivere, con un ottimo rapporto con gli studenti. All’epoca il Galilei di Caravaggio era appena nato ed eravamo come una famiglia. La notizia della sua drammatica morte ha davvero sconvolto tutti noi suoi ex colleghi». Il professor Giuseppe Vona ricorda con un misto di nostalgia e dolore l’amico ed ex docente Paolo Corsi, ucciso a 73 anni durante una rapina in casa in Tunisia. Dal 1982 al 1987, all’inizio della sua carriera di professore delle scuole superiori, Corsi – nativo di Ripatransone,

nell’Ascolano – aveva insegnato italiano, latino e storia al biennio del liceo scientifico di Caravaggio. «Me lo ricordo come molto simpatico, gentile e affabile – sottolinea l’ex vicepreside Laura Imeri –: lo choc per la sua morte è davvero grande. Anche se non eravamo più in contatto, ogni volta che passavo nelle Marche pensavo a lui». Il collega Vona, poi trasferito nella sua Ragusa, è coetaneo: «In quegli anni io, Paolo e altri tre colleghi abitavamo a Bergamo e in auto ci alternavamo a guidare per raggiungere tutti i giorni Caravaggio: per questo ci eravamo molto legati e con un bel rapporto. Paolo ebbe poi l’abilitazione per insegnare anche greco e fu trasferito a Roma, dove insegnò a lungo in un liceo ai Parioli».

L’ex prof sarebbe stato aggredito, rapinato e infine ucciso nella casa di proprietà, dove gli sono stati sottratti il cellulare, il portafogli e l’auto, anche se la dinamica dei fatti è ancora da chiarire

Corsi era solito, da pensionato, trascorrere diversi mesi all’anno in vacanza a Sousse, che è la terza città per abitanti (270 mila) della Tunisia, sulla costa. Lì aveva una casa di sua proprietà, anche se non risultava iscritto al registro degli italiani residenti all’estero. La Farnesina è in contatto con una sorella che vive a Roma, mentre un fratello abita nel paese ascolano d’origine della famiglia. Dalla Capitale un nipote è partito alla volta della Tunisia per seguire l’iter per il rimpatrio della salma e capire qualcosa di più dalle indagini, tramite l’ambasciata italiana a Tunisi. L’ex prof sarebbe stato aggredito, rapinato e infine ucciso nella casa di proprietà, dove gli sono stati sottratti il cellulare, il portafogli e l’auto, anche se la dinamica dei fatti è ancora da chiarire. Anche se erano passati quarant’anni dall’esperienza di insegnante a Caravaggio, ancora oggi Corsi era descritto come una persona «aperta e socievole, senza preoccupazioni o timori particolari – racconta l’amico Aldo Napoli –. L’ho sentito due giorni prima che venisse ucciso: stava bene, era allegro e nulla faceva presagire quello che è accaduto». L’ex prof del Galilei si trovava a Sousse da circa un mese e viveva in una zona residenziale tranquilla. «Non aveva nemici – aggiunge ancora Napoli –. Anzi, era una persona solare, con tanti amici e la porta di casa era sempre aperta». Il 2 febbraio sarebbe tornato a Roma, per poi partire per la Georgia e tornare ad aprile in Tunisia.

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