Emilia Romagna, 9 vittime e oltre 13 mila sfollati. Sub, Vigili del fuoco e Soccorso alpino dalla Bergamasca - Foto e video

L’ALLUVIONE. Sommozzatori di Treviglio, Vigili del fuoco di Bergamo e squadre del Soccorso alpino della VI Delegazione orobica stanno partecipando alle operazioni su vari fronti, dalle zone di pianura allagate ai centri di montagna colpiti dalle frane.

Le squadre della Protezione civile di Regione Lombardia hanno raggiunto le zone dell’Emilia Romagna colpite dal maltempo per collaborare alle operazioni di soccorso. Sono 33 le persone che, con mezzi della Regione, stanno operando nell’area di Bagnocavallo, in provincia di Ravenna, soprattutto per garantire il soccorso in acqua.

Si tratta di operatori e volontari provenienti dall’associazione sommozzatori di Treviglio, dai Vigili del fuoco di Bergamo, dal gruppo sommozzatori di Peschiera Borromeo, dai gruppi di Carpiano e San Donato Milanese, dal gruppo di Protezione Civile Paracadutisti di Calcinato, dal gruppo comunale di Protezione Civile di Palazzolo sull’Oglio, oltre a volontari anche dalle province di Varese e di Como. È in campo anche il Soccorso alpino lombardo, con tutte le cinque Delegazioni: V Bresciana, VI Orobica, VII Valtellina - Valchiavenna, IX Speleologica regionale, XIX Lariana (già partite due squadre territoriali, per un totale di otto tecnici; stanno per partire altre due squadre di soccorso in forra con un medico Cnsas e altre tre sono state attivate per le prossime ore).

Alluvione in Emilia Romagna, frana a Monterenzio (Bo). Video di Vigilfuoco.TV

Partenze nella notte

Due squadre del Nucleo sommozzatori volontari di Treviglio, esperti in soccorso tecnico sanitario fluviale e lacustre, sono partire nella notte tra martedì 16 e mercoledì 17 maggio per l’Emilia Romagna travolta dall’alluvione. La destinazione operativa è Sant’Agata sul Santerno, un comune di 2.860 abitanti della provincia di Ravenna.

Alluvione in Emilia Romagna, l’esondazione del Savio a Cesena. Video di Vigilfuoco.TV

Nella serata di martedì 16 maggio, alle 22.45 circa, mezzi e uomini del Comando dei Vigili del Fuoco di Bergamo sono stati inviati in soccorso nelle zone alluvionate nel Comune di Cesena. In particolare un funzionario, un autista e due operatori di Sala operativa con il furgone Ucl (Unità Comando Locale).

Vittime e sfollati

Nel frattempo continua ad aggravarsi il bilancio del maltempo: 9 le vittime e oltre 13 mila gli evacuati. Sono 21 i fiumi esondati nella regione fra ieri sera e oggi. Allagamenti diffusi in 24 comuni. In 50mila senza corrente elettrica.

Sono ormai decine i fiumi che hanno tracimato o rotto gli argini, molte zone sono allagate, migliaia le persone evacuate: alcuni hanno trovato alloggio da amici o parenti che abitano ai piani alti, altri nei centri di accoglienza allestiti un po’ ovunque dalla Protezione civile. «La realtà ha superato le peggiori previsioni», dice il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini.

Riparo sui tetti

La situazione più delicata al momento è quella della città di Faenza (Ravenna), già duramente colpita dall’ondata di inizio maggio. Verso le 21 è esondato il Lamone che stavolta, però, ha rotto l’argine anche sul lato sinistro facendo riversare l’inondazione verso il centro della città, dove l’acqua ha superato in alcuni punti anche i primi piani delle case. Molte persone cercano aiuto sui tetti e sono in corso i soccorsi. In molte zone di Faenza non c’è la corrente elettrica e le linee telefoniche sono intasate.

I fiumi esondati

È esondato anche il Savio a Cesena, allagando una parte della città a ridosso del centro, poi il Montone a Forlì. La situazione riguarda però praticamente tutti i fiumi del Forlivese, del Cesenate, del Ravennate e di parte delle province di Bologna e di Rimini. Evacuazioni sono in corso in moltissimi centri dell’area interessata, praticamente in tutte le zone lungo le aste dei fiumi.

Frane e smottamenti

Le zone di montagna maggiormente interessate sono quelle del Faentino (Modigliana, Brisighella e Casola Valsenio), del Forlivese (Rocca San Casciano, Predappio e Santa Sofia) e del Cesanate (San Pietro In Bagno). I soccorritori del Cnsas stanno svolgendo operazioni di soccorso e di evacuazione, resi estremamente complessi dalla pioggia continua e dagli smottamenti, in particolar modo nella zona montana, dove le strade sono interrotte per crolli e frane che impediscono anche il passaggio dei mezzi di soccorso. Nelle prime ore della mattina i tecnici Cnsas, una ventina, hanno cercato di raggiungere a piedi alcune case isolate, situate nelle località dell’Appennino, per valutare la situazione ma i collegamenti stradali sono spesso interrotti da numerosi riversamenti di materiale franoso sulle strade.

Nelle aree allagate in pianura i tecnici stanno operando su più fronti: il Soccorso alpino e speleologico Emilia-Romagna da ieri sera, a Forlì, è presente sul campo con i tecnici del soccorso in forra, che hanno evacuato numerose persone in difficoltà. A Cesena, da stanotte, opera una squadra Cnsas Emilia Romagna con quattro tecnici specializzati in ambiente acquatico, tra cui un sanitario; stamattina è giunta sul posto anche una squadra di cinque tecnici, sempre specializzati in ambiente acquatico, intervenuti presso l’ospedale di Cesena. In città sono presenti una squadra di dieci tecnici del soccorso in forra proveniente delle Marche e un’altra con otto tecnici dall’Umbria.

A Castel Bolognese, in provincia Ravenna, è intervenuta una squadra di cinque tecnici di soccorso in forra proveniente dal Veneto. Il Cnsas si coordina con il Dipartimento di Protezione Civile, la Protezione Civile regionale, il 118 e i Vigili del Fuoco. Al momento sono impegnati gli elicotteri di Aeronautica Militare, Vigili del Fuoco, Esercito Italiano, Guardia di Finanza e si stanno attivando altri enti di Protezione civile.

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