Dona il midollo alla mamma malata e il Comune la premia: esempio per tutti

Mornico al Serio. Lisa Simonetti, 24 anni, si è sottoposta a prelievo di cellule staminali per sua madre Elena, 54 anni. «Un gesto che tutti possono fare, una grande opportunità».

«Io ho donato la vita a Lisa e Lisa ha dato a me la possibilità di rinascere». Questo il pensiero pieno d’amore di Elena D’Amico, mamma di 54 anni di Mornico al Serio, rivolto alla figlia ventiquattrenne Lisa Simonetti che a maggio 2021 le ha donato il midollo. Più precisamente, Lisa si è sottoposta a un prelievo di cellule staminali emopoietiche agli Ospedali Civili di Brescia, consentendo alla madre di rigenerare il proprio midollo ammalato.

«Serve tanto amore nei momenti difficili»

«Donare la vita a chi la vita mi ha donato è stata una grande opportunità. È un gesto d’amore che tutti possono fare, la procedura è sicura e sprono i più giovani a tipizzarsi, potreste essere l’unica possibilità per un malato che aspetta il traguardo. Io – racconta Lisa – ho intrapreso il percorso con curiosità; nel 90% dei casi è periferica la donazione, avviene attraverso le vene delle braccia, mentre si rimane stesi su un letto dalle 4 alle 7 ore. Ci vuole pazienza, prima della donazione ci si sottopone a sette giorni di iniezioni per stimolare il midollo, ma alla fine avrete speso 8 giorni della vostra vita che non sono nulla in confronto al tempo del malato che attende di guarire. Mia mamma per me sarà sempre un esempio, io ho fatto solo un gesto. Serve tanto amore nei momenti difficili, invito tutti a donare».

«Alla fine avrete speso 8 giorni della vostra vita che non sono nulla in confronto al tempo del malato che attende di guarire»

«La mia malattia rara, la mielofibrosi, ha una storia di vent’anni. Credo nella scienza e nel sostegno alla ricerca come testimonia la mia storia di volontaria nell’Ail (Associazione italiana contro leucemie, linfoma e mieloma). Sono credente e la fede mi ha aiutata in tutti questi anni, durante i quali mi sono sottoposta a protocolli sperimentali per continuare a vivere – racconta Elena -. Il malato non si deve arrendere, mai. Ho imparato ad apprezzare ogni giorno come se fosse l’ultimo e a donarmi agli altri da volontaria».

La lotta alla malattia

La mielofibrosi è una malattia rara che colpisce il midollo osseo e, non avendo trovato un donatore esterno compatibile, Lisa ha accettato con determinazione di sottoporsi all’iter che l’avrebbe condotta alla donazione: «Nonostante i suoi soli 40 chili, è riuscita a produrre, a seguito del trattamento medico, tantissimi globuli rossi – racconta mamma Elena –; ad aprile 2021 è rimasta 8 giorni in ospedale dove le hanno prelevato le cellule staminali, poi congelate e, a maggio, trasferite nel mio midollo. C’è ancora chi si fa impressionare da questo tipo di trapianto, pensando che si faccia in sala operatoria, come vent’anni fa. Invece è una sorta di gesto trasfusionale ed è importante sensibilizzare verso questa donazione». Elena è rimasta 85 giorni in ospedale, sostenuta dall’amore del marito Fabrizio Callegaro, e durante la lunga degenza è riuscita a convivere con la trasformazione del suo aspetto fisico e con ciò che si stava compiendo nel suo corpo appellandosi ai suoi pilastri: l’attaccamento fervido a ogni secondo della vita, lo slancio solidale verso il prossimo, la fede. Inoltre, da appassionata di alpinismo, sa che, come l’alpinista, deve avere testa perché basta un attimo per cadere, così si deve essere sempre lungo le salite della vita. «Poi, da malati, bisogna saper gestire la paura – afferma Elena –; anche io ne ho avuta, ma mia figlia mi ha dato la possibilità di rinascere: questo gesto cancella ogni timore».

«Poi, da malati, bisogna saper gestire la paura; anche io ne ho avuta, ma mia figlia mi ha dato la possibilità di rinascere: questo gesto cancella ogni timore».

Lisa studia a Rimini per diventare, un giorno, esperta nell’ambito della comunicazione e del marketing nell’ambiente della moda. Appassionata di fotografia, le piacerebbe realizzare il suo sogno di lavorare, possibilmente tra i bambini che tanto le piacciono, nel mondo dell’immagine. «Le auguro di realizzare tutto ciò che desidera – dice Elena –. Con la determinazione che la contraddistingue credo ce la farà».

L’Aido e il Comune di Mornico (dove Elena vive con Lisa e il marito Fabrizio) l’hanno insignita ciascuno di una benemerenza per il gesto compiuto. «Abbiamo riconosciuto a Lisa – afferma il sindaco di Mornico, Eugenio Cerea, a nome dell’amministrazione comunale – il grande gesto di generosità e di coraggio nel donare una parte di sé per far rifiorire la vita e regalando sempre sorrisi e parole di conforto».

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