Da gennaio alla polizia locale il laccio «immobilizza persone»

Nuovo strumento agli agenti di Brembate, Capriate e Boltiere. Il comandante: «Diffuso negli Usa, non è un’arma: serve nelle aggressioni».

Tecnicamente non è un’arma, ma un «dispositivo di contenimento da remoto», spesso usato come alternativa al discusso taser. Molto diffuso negli Stati Uniti, ora sarà il Corpo intercomunale di Brembate, Capriate e Boltiere la prima polizia locale d’Italia ad avere in dotazione il «Bolawrap», più semplicemente un laccio «immobilizza persone»: realizzato in kevlar, una fibra sintetica dotata di grande resistenza meccanica alla trazione, viene lanciato – grazie a un laser che consente di prendere la mira – da una distanza tra i tre e gli otto metri a un malvivente, oppure a chi si rivela pericoloso per sé stesso o per gli altri, e il soggetto viene immobilizzato alle gambe o al tronco, di fatto venendo impedito a compiere qualsiasi altro movimento. Tra l’altro nel giro di pochi istanti, visto che il «bola», ovvero il laccio, viene lanciato tramite una carica pirotecnica a oltre 150 metri al secondo. All’estremità dei cavi si trovano due ancorette, che si attaccano agli indumenti: più la persona si muove, più la corda si stringe proprio grazie ai due ganci.

Gli agenti (in tutto sono dieci) dei tre Comuni bergamaschi lo potranno usare dal prossimo gennaio: nel frattempo seguiranno una serie di lezioni teoriche e pratiche tenute dai tecnici della «Defconservices», la società che importa i dispositivi dagli Stati Uniti, dove sono prodotti e già diffusi tra le forze dell’ordine (l’Italia è il 44° Paese che li importa). Finora in Italia soltanto gli agenti del Reparto sicurezza urbana e del pronto intervento della polizia locale di Genova (impegnati soprattutto per i Tso, i Trattamenti sanitari obbligatori) avevano usato il «Bolawrap», ma soltanto per un limitato periodo di valutazione sperimentale, lo scorso settembre.

«L’obiettivo che ci porta all’adozione di questo nuovo strumento, che non è un ’arma, non è letale ed è già in uso negli Stati Uniti – commenta il comandante della polizia intercomunale, Manolo Peroni – è avere in dotazione un dispositivo che garantisca di poter bloccare “a distanza” eventuali soggetti che, armati o meno, si apprestino ad attuare un’aggressione nei confronti degli agenti o comunque costituiscano una seria minaccia per la propria incolumità o per quella degli agenti perché colti in flagranza di reato o in stato di alterazione dovuto all’abuso di alcool o stupefacenti. O, ancora, in occasione di Tso, in cui spesso si ha la necessità di immobilizzare il soggetto in quanto aggressivo. Come Corpo vogliamo mantenerci al passo dei più moderni ritrovati tecnologici per aiutare il lavoro degli agenti nel controllo del territorio e, nello stesso tempo, assicurare l’incolumità degli stessi e dei cittadini».

Il «Bolawrap» verrà presentato ufficialmente tra una settimana esatta: lunedì 29, in occasione di una conferenza stampa in Comune a Brembate, alla presenza del comandante e dei sindaci di Brembate (Comune capofila), Mario Doneda, Capriate, Vittorino Verdi, e Boltiere, Osvaldo Palazzini, della titolare di Defconservices, Danila Maffei, e Jill Jags, vice presidente della «Wrap». Seguirà (all’esterno) anche una dimostrazione pratica dell’uso del laccio.

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