Covid, contagi in aumento: nella Bergamasca si riaprono i reparti
I pazienti positivi saranno accolti anche nelle Asst Bergamo Est e Ovest: entrambe attivano 20 posti. Il «Papa Giovanni»: arrivano richieste pure da fuori provincia, ma vanno garantite le prestazioni arretrate.
I contagi da Sars-Cov2 continuano inesorabilmente a salire mentre procede in parallelo la corsa alle terze dosi, e gli ospedali lombardi si attrezzano per evitare che la pressione per l’aumento dei ricoveri possa determinare uno «stallo» nelle cure di altri malati per diverse patologie e nello smaltimento delle prestazioni arretrate a causa del blocco pandemico del 2020-2021. È una corsa ad attrezzarsi per non farsi trovare impreparati da nuove ondate di recrudescenza del virus, che già sta mordendo in altri Paesi europei e sta allarmando l’Italia.
Lunedì 22 novembre le Asst lombarde, in call con la Regione Lombardia, hanno esaminato il piano organizzativo: «apriranno» ai pazienti Covid anche quelle strutture sanitarie «spoke» che, grazie alla diffusione del vaccino e al conseguente calo dei contagi che si era registrato in Lombardia, sin dall’inizio dell’estate erano state organizzate come Covid free, cioè non ricevevano più per i ricoveri persone con sintomi da contagio.
Due moduli da attivare
Nel dettaglio, quindi, per quanto riguarda la Bergamasca, non sarà più soltanto il «Papa Giovanni» di Bergamo ad accogliere nuovi casi di Covid, come è accaduto finora, ma anche le Asst Bergamo Est e Bergamo Ovest: la Regione, infatti, ha disposto che entrambe queste Aziende sociosanitarie territoriali debbano mettere da subito a disposizione 10 letti ciascuna, individuando i reparti dove aprire Unità Covid a cui aggiungere, a seconda dell’andamento epidemiologico, altri 10 letti Covid ciascuna. In sostanza, vanno attivati due moduli da 10 letti (20 posti) in area medica per ciascuna Asst individuata come centro spoke, e il coordinamento dell’attivazione dei posti letto spetterà all’Ats di riferimento, in questo caso all’Agenzia per la tutela della salute di Bergamo.
Già da venerdì, fa sapere l’Asst Bergamo Ovest, «saranno attivati i primi 10 posti letto Covid positivi al presidio ospedaliero di Treviglio-Caravaggio. L’Asst Bergamo Ovest, infatti, si sta organizzando per ottemperare a quanto richiesto dalla Regione Lombardia. Successivamente ai posti letto attivati a Treviglio, saranno attivati altri posti letto Covid positivi al presidio di Romano di Lombardia. Al momento nei nostri pronto soccorso non ci sono pazienti Covid positivi in attesa di ricovero» . E il concetto dell’attivazione dei posti letto Covid anche nei centri spoke è questo: i pazienti con sintomi che si dovessero presentare in questi pronto soccorso d’ora in avanti resteranno in carico all’Azienda sociosanitaria interessata e non più inviati al «Papa Giovanni» di Bergamo, che resta comunque centro hub per il Covid.
In pratica, si cerca di «spalmare» la pressione in modo omogeneo. Anche se, già in questi giorni, richieste di accoglienza di pazienti da fuori provincia stanno arrivando al «Papa Giovanni», segno di qualche criticità emergente a macchia di leopardo nel territorio lombardo.
Malati trasferiti
«Nello scorso fine settimana abbiamo accolto due pazienti Covid che arrivavano dall’area del Milanese – spiega Fabio Pezzoli, direttore sanitario dell’Asst Papa Giovanni XXIII –. Stamattina (ieri, ndr) abbiamo ricevuto richieste sia dalla zona di Varese che da Desio. La situazione, comunque, da quanto risulta dai dati è ancora sotto controllo: per i ricoveri ordinari ci sono oltre 400 posti disponibili in tutta la Lombardia, mentre oltre 680 sono già occupati dalle persone ricoverate (aumentate di 20 unità nelle ultime 24 ore, ndr). Noi abbiamo allargato, come da richiesta regionale, la disponibilità di moduli di ricovero per l’area medica, con 40 posti letto messi a disposizione per i pazienti Covid, e ne sono a oggi (ieri, ndr) occupati 36 mentre in Terapia intensiva abbiamo 8 posti disponibili e 6 sono quelli già in uso. Una situazione che, se si mantiene stabile, ci permette di continuare nel programma di smaltimento delle prestazioni arretrate e degli interventi chirurgici aggiuntivi, circa 500, programmati entro fine anno. Certo, non abbiamo la sfera di cristallo: se la situazione dei contagi dovesse aumentare, sarebbero a rischio le altre prestazioni». Una preoccupazione condivisa: anche l’Asst Bergamo Est, che in queste ore sta organizzando l’apertura dei 20 posti letto per i malati Covid, sta cercando di disporre i reparti per i contagiati dal Sars-Cov2 tra i vari presidi ospedalieri, così da evitare contraccolpi sulle altre attività. Nessuno, infatti, si augura di ritrovarsi faccia a faccia con lo spettro di ospedali «bloccati» come nell’autunno scorso.
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