Corpo recuperato nell’Adda a Lodi, verifiche per capire se è il giovane disperso da martedì

IL DRAMMA. La salma recuperata venerdì sera dai vigili del fuoco. Accertamenti per stabilire se si tratti del 25enne egiziano che martedì a Cassano è stato inghiottito dalle acque del canale Muzza.

Venerdì sera, 12 luglio, a Lodi è stato ripescato dall’Adda un corpo senza vita. La salma è stata messa a disposizione delle autorità per gli accertamenti. Ma è stato impossibile, fino a venedì sera, capire se si trattasse di Hossam Abdelhamid Eid Abdelfattah Dessouki, il 25enne egiziano che martedì pomeriggio, 9 luglio, a Cassano d’Adda è stato inghiottito dalle acque del canale Muzza.

Le ricerche

Ancora senza risultato, quindi, le ricerche del giovane. A causa delle precipitazioni di giovedì sera e venerdì mattina, la portata del corso d’acqua e del fiume Adda, che corre parallelo e in cui non è escluso che il venticinquenne sia finito, è ulteriormente aumentata. E ciò ha reso impossibile per i vigili del fuoco di Milano mettere i loro gommoni in acqua per effettuare le ricerche. Ancora una volta ci si è affidati ai droni per le ispezioni dall’alto. Sono state inoltre ispezionate le griglie degli sbarramenti a valle di Cassano, dove l’acqua del Muzza viene fatta confluire nell’Adda: non è stata però rinvenuta nessuna traccia di Hossam che, quando si era tuffato, indossava solo il costume.

Dei suoi effetti personali è stato trovato sul luogo da dove si è buttato, chiamato Punta del Pecchio, uno zaino: dentro c’erano dei documenti per l’iscrizione a una scuola su cui sono riportati i suoi estremi, tutti da verificare. Nel frattempo il Consorzio Muzza ha deciso di installare nuovi cartelli e sbarramenti per scoraggiare la frequentazione del traversino: si tratta della lingua di cemento di fronte alla Punta del Pecchio che separa il Muzza dall’Adda e che è solitamente molto frequentata, anche se si tratta di un’opera idraulica che può essere sommersa da piene improvvise.

Vertice in prefettura

Il problema annegamenti a Cassano venerdì è stato al centro di un tavolo convocato dalla Prefettura a cui hanno partecipato le forze dell’ordine, il Consorzio Muzza, l’Agenzia interregionale per il fiume Po e il Comune di Cassano. L’ente locale ha chiesto l’intervento dell’esercito per dare man forte alla polizia locale e alla Protezione civile a pattugliare tutte le zone lungo Adda e Muzza frequentate d’estate. «I divieti ci sono – spiega il sindaco di Cassano Fabio Colombo –. Il problema è che non abbiamo personale sufficiente per farli rispettare. La prevenzione è sicuramente importante ma è necessaria anche la repressione».

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