Contro il caro-luce i Comuni piazzano nuovi led e sensori
Energia. Lo spegnimento alternato dei lampioni non basta: Dalmine e Clusone rinnovano gli impianti, Cavernago usa fotocellule per calibrare le accensioni.
L’aumento del prezzo per l’energia elettrica e il gas costringe i Comuni a cercare contromisure efficaci per mitigare gli effetti sulle casse. A Dalmine l’amministrazione comunale ha avviato lo spegnimento notturno dei punti luce alternati: dalle 23 fino al mattino, un lampione resta acceso mentre quello successivo verrà spento. Così si stima un risparmio energetico di circa il 25% garantendo l’illuminazione stradale necessaria. Una misura obbligata visto che il Comune nel periodo tra settembre e dicembre potrebbe arrivare a costi triplicati rispetto al 2021, così per il gas.
«Questo è il primo di una serie di interventi che verranno effettuati nell’ottica di un maggior risparmio energetico», spiega il sindaco Francesco Bramani. A dicembre verrà avviato il progetto di efficientamento di tutta l’illuminazione pubblica: gli attuali corpi illuminanti saranno sostituiti da impianti a led. «Sono opere che Dalmine aspettava da diversi anni – dichiara il sindaco – e finalmente a dicembre potranno essere avviate». Il Comune ha stanziato circa 2 milioni di euro per migliorare la qualità della luce e risparmiare. Risparmi considerevoli, se si pensa che «una volta completata la sostituzione – evidenzia il sindaco – sarà possibile risparmiare più del 50% rispetto ad oggi». Oltre all’efficientamento dell’illuminazione pubblica, aggiunge il sindaco, «è previsto anche un intervento di ammodernamento di funzione dell’impianto di riscaldamento degli edifici comunali, tramite telecontrollo». Ciò permetterà di monitorare in tempo reale, da remoto la funzionalità degli impianti e gestire al meglio le risorse energetiche contenendo i costi.
Anche a Cavernago il Comune mette mano all’illuminazione pubblica e lo fa impiegando degli «orologi astronomici». L’amministrazione comunale si attende un risparmio mensile intorno ai 2.500 euro a fronte di una spesa totale di 1.200 euro per l’acquisto dei dispositivi. Sono una decina in tutto, installati sulla pubblica illuminazione (870 punti luce compresi quelli della frazione di Malpaga) in sostituzione di quelli esistenti. I nuovi orologi funzionano attivando o disattivando le luci in base all’ora o grazie a una fotocellula che rileva i livelli di luminosità esterni. Oggi, infatti, i lampioni si accendono 20 minuti dopo il calar del sole per poi spegnersi alle 00.30. Alle 5.30 si riaccendono per poi spegnersi venti minuti prima che il sole sorga. «Abbiamo scelto di limitare l’accensione dell’impianto di illuminazione pubblica nelle ore notturne, fascia oraria - ha spiegato il sindaco Giuseppe Togni - in cui la mancanza di luce dovrebbe creare meno disagi alla cittadinanza. Ciò permetterà al Comune di ottenere, stando ad alcune stime, un risparmio di circa l’8% per ogni ora di spegnimento. L’intervento, a basso costo, è facilmente recuperabile e i risultati di questa azione che abbiamo messo in campo il mese scorso si vedranno, probabilmente, già sulle bollette di settembre». Il provvedimento non tocca i punti luce, sempre gestiti dal Comune, lungo le ex strade statali 498 e 573. «Limitare l’illuminazione su queste strade trafficate anche durante le ore notturne - ha aggiunto Togni - potrebbe rivelarsi molto pericoloso. Pertanto, qui, i lampioni resteranno accesi anche durante la notte. Saranno previsti ritardi dell’accensione e anticipi dello spegnimento di 20 minuti. Un provvedimento doveroso per la tenuta dei conti del Comune: una delle poche soluzioni a disposizione».
A Clusone, dove i punti luce della pubblica illuminazione sono circa 2000 e per l’80% ancora di vecchia generazione, il Comune punta a un progressivo rinnovamento. In progettazione un importante intervento sul centro storico per circa 300mila euro, mentre dopo la sostituzione di tutti i corpi illuminanti della via Fiorine presto partiranno i lavori sull’asse urbano che attraversa la città, fino a Rovetta. «Stiamo progettando un intervento ad hoc per il centro storico che terrà conto dell’efficientamento e della qualità della luce», spiega l’assessore ai Lavori pubblici e patrimonio Davide Calegari. I 2000 punti luce comportano anche costi importanti: «Attendiamo l’ultima bolletta che tiene conto delle iniziative di risparmio avviate nell’ultimo mese – spiega –. Ad agosto abbiamo speso 50mila euro, il doppio dell’anno precedente».
Ecco che gli interventi di efficientamento diventano decisivi: in via Fiorine, nella frazione, sono stati sostituiti 80 vecchi corpi illuminanti con luci led e a breve si procederà sull’asse urbano principale dalla rotonda di viale Europa a Rovetta (130mila euro, fondi dell’ente). Opere che si sommano a quelle già svolte: al parcheggio di via San Carlo Borromeo e su un breve tratto della via Mazzini (10mila euro); poi al nuovo palazzetto del Centro Sportivo con il posizionamento di nuovi pannelli fotovoltaici e accumulatori. In corso, invece, l’intervento al museo MAT per sostituire la caldaia ed efficientare l’illuminazione.
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