Commercio e artigianato: Treviglio supera le sfide con il segno più

IL REPORT. L’Osservatorio economico del Comune ha rilevato una leggera crescita delle attività: 2.674 le imprese attive. Stabile l’abbigliamento, aumentano gli artigiani occupati.

Numero di imprese, artigiani e commercianti in leggera crescita, a dimostrare lo stato di salute dell’economia cittadina dopo il biennio fortemente condizionato dalla pandemia e un 2022 caratterizzato dall’esplosione dei costi energetici. È in sintesi lo scenario che emerge dai dati dell’Osservatorio economico del Comune di Treviglio riferito allo scorso anno, documento presentato ieri dal sindaco Juri Imeri, dal responsabile dell’Ufficio Suap, Luigi Fenaroli, e da Nadia Invernizzi del medesimo Ufficio. «La premessa è doverosa – spiega Imeri – e bisogna tener presente che gli ultimi tre anni sono stati difficili, con tante incertezze e molte difficoltà: nonostante questo, i numeri confermano una tenuta solida dovuta alle capacità dei nostri imprenditori e alle azioni di rete messe in atto».

Anni di ostacoli e crisi

Sono 2.674 le imprese attive in città. Gli esercizi commerciali al 31 dicembre erano 458, ai quali vanno aggiunte 39 medie strutture di vendita e l’unica grande struttura del Centro commerciale, per un totale di 498 esercizi, con una percentuale del 92% di attività di vicinato e del 7,8% di medie strutture di vendita. Si contano 104 attività alimentari, 14 strutture di grande dettaglio, 50 nel settore articoli casa e 247 di generi vari, un dato in linea con l’ultimo decennio. La notizia positiva sembra arrivare dal settore abbigliamento, dove pare essersi arrestata la flessione (117 nel 2010; 85 nel 2020), stabilizzando il dato a 83 esercizi (+1 sul 2021). «Confermare i numeri dell’ultimo triennio è positivo - afferma Imeri - anche perché evidenzia la qualità dei nostri negozi dove molti commercianti hanno attivato il doppio canale di vendita diretta e online: in questo caso il commercio elettronico è una opportunità, ma il contatto diretto con il cliente rimane un valore aggiunto». I due anni di pandemia e la crisi energetica del 2022 hanno visto la sostanziale tenuta degli esercizi commerciali nel centro: a fine anno erano 218 le attività. Complessivamente in città sono 165 quelle di somministrazione alimenti e bevande. La superficie di vendita commerciale in città parametrata alla popolazione era di 2,07 (mq commerciali/residenti), un valore assolutamente in linea con lo storico: nel 2000 il rapporto era di 2,04 e nel 2010 di 2,01. Cresce del 5,7% a Treviglio il numero di occupati nel settore dell’artigianato, che conta 1.699 addetti.

Un panorama «frizzante»

Gabriele Anghinoni, presidente del Distretto del commercio, ha dichiarato: «Sono dati che non ci sorprendono. Chi investe dovrebbe però, prima di aprire un’attività commerciale, studiare la classe merceologica e il posto da scegliere. Di non poco conto il fatto che chi affitta non agevola il commerciante che si insedia». Cesare Rossi di Confesercenti evidenzia: «Treviglio si caratterizza anche per la qualità dell’offerta merceologica, una cosa rara soprattutto nei mercati all’aperto. Quello di Treviglio non segna una compravendita, perché chi ha un posto se lo tiene, ed evidenzia una forte sinergia con i negozi di vicinato». Per Ascom, Giorgio Puppi ha sostenuto: «L’attività commerciale di Treviglio è frizzante. Lo scopo è anche quello di accrescere la formazione dei commercianti su gestione e digitalizzazione»

© RIPRODUZIONE RISERVATA