Claudio disperso nell’Adda: quel cambio turno e poi il nulla

TREZZO. Ricerche ancora in corso, ma Togni, tecnico disperso nell’Adda, non si trova. Venerdì non doveva essere al lavoro: era il giorno della maturità del figlio. «Per spirito di servizio invece era alla diga, vogliamo trovarlo».

«Il giorno dell’incidente Claudio non avrebbe nemmeno dovuto lavorare. C’era la maturità del suo secondogenito. In teoria avrebbe dovuto fare un altro turno. Ma poi, alla fine, per il grande spirito di servizio è comunque andato a lavorare». A raccontarlo è Roberto Benaglia, vicesindaco di Paladina e cugino di Claudio Togni, l’esperto tecnico di 59 anni caduto venerdì mattina nel fiume Adda mentre era impegnato a chiudere la diga di sbarramento di Concesa di Trezzo sull’Adda (Milano) di proprietà dell’azienda Italgen di Villa di Serio. Da allora risulta disperso. E anche sabato 29 giugno, secondo giorno di ricerche, l’uomo non è stato trovato.

I vigili del fuoco di Milano sono rimasti a Concesa dalle 10 alle 18 e nel piazzale del santuario della località hanno installato la Unità di crisi locale. Da qui hanno coordinato le operazioni di soccorso contro le quali, ancora una volta, ha giocato a sfavore la portata d’acqua del fiume, che ieri era di circa 245 metri cubi al secondo. Impossibile in queste condizioni pensare ad immergersi per controllare il tratto di fiume sotto la diga dove Togni è caduto. E così anche ieri, proprio come venerdì, i soccorritori hanno dovuto limitarsi ad un’ispezione solo visiva del tratto di Adda più a valle. Il primo controllo è stato effettuato intorno alle 11, per sfruttare al massimo la luce solare, dall’elicottero dei vigili del fuoco di Malpensa che ha sorvolato il fiume con ancora a bordo i sommozzatori dei vigili del fuoco di Milano pronti a intervenire in caso di qualche avvistamento che, però, non c’è stato. Per un controllo dell’Adda dall’alto sono intervenuti anche gli uomini della protezione civile di Trezzo muniti di droni con telecamera termica.

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Le ricerche anche da terra

Nel pomeriggio si è quindi deciso per un controllo da terra avvalendosi anche dei vigili del fuoco di Torino. Quest’ultimi, insieme ai sommozzatori volontari di Treviglio, hanno organizzato una battuta di controllo a bordo di un gommone da rafting delle sponde sinistra e destra del fiume che è andata avanti fino alla diga Sant’Anna di Canonica. Anche in questo caso l’operato dei soccorritori è stato messo in grande difficoltà dalla corrente del fiume in piena. Purtroppo viste le precipitazioni di tipo temporalesco che ci sono state ieri sera e che sono previste anche oggi, la situazione per le ricerche non dovrebbe migliorare. E ciò rende impossibile pensare anche di chiudere qualche sbarramento a nord di Concesa per mitigare la forza del fiume e permettere, quindi, qualche immersione: al momento, infatti, il lago di Como che alimenta l’Adda è pieno e deve scaricare acqua a valle. Le ricerche di Claudio Togni continueranno comunque oggi con l’ausilio di uno strumento in più: è previsto che verranno utilizzate delle telecamere subacquee.

Trepidazione a Paladina

Togni lavora per la Italgen da 34 anni e, a quanto si apprende da personale interno all’azienda, è un lavoratore molto esperto, «forse il più esperto» dei 65 dipendenti. E l’operazione che stava svolgendo al momento dell’incidente «l’aveva svolta centinaia di volte», con tutti i dispositivi di protezione addosso. A Paladina vive nella casa in cui è cresciuto nella frazione delle Ghiaie, insieme alla moglie Daniela Rota e ai figli Lorenzo e Gabriele, rispettivamente classe 2002 e 2005. La piccola comunità delle Ghiaie è in silenzio, in attesa di notizie. «Siamo scossi, la nostra preoccupazione è trovarlo e la speranza è l’ultima a morire - dice Benaglia, che abita non lontano da Claudio alle Ghiaie e ieri s’è recato sul luogo dell’incidente -. Vogliamo avere chiarezza sull’accaduto e capire cosa è successo. Claudio è una persona tutta d’un pezzo, votata al lavoro. È precisissimo, ci tiene molto alla sicurezza sul lavoro. Fa tutto con dedizione e passione. La sua vita è casa, famiglia e lavoro. Con i due figli condivide la passione per il calcio, non ha mai perso una loro partita».

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