Caravaggio, la bambina resta gravissima. La famiglia: «Verità con l’aiuto di tutti»

IN PISCINA . I parenti ringraziano per la vicinanza e chiedono privacy: «Il calore è tanto, ma anche il dolore». Al momento nessun indagato, proseguono gli accertamenti sull’accaduto.

«Volevamo ringraziare pubblicamente la comunità di Caravaggio, la Caritas, l’ospedale di Bergamo, la polizia locale di Inzago e tutte le persone che in queste difficili ore ci sono vicine e si stringono a noi. Il calore è tanto come però anche il dolore che stiamo provando. Le ultime ore sono state molto difficili e la nostra volontà in questo momento è di stringerci ai nostri affetti più intimi per poter vivere questo momento con la privacy che merita».

È questo l’appello lanciato ieri dalla famiglia della ragazzina di 11 anni di origine senegalese residente a Caravaggio che lunedì 17 giugno, al parco Aquaneva di Inzago (Milano) dove si era recata con il Cre dell’oratorio San Luigi, è finita sul fondo di una piscina andando in arresto cardiocircolatorio. La undicenne si trova ancora ricoverata, purtroppo in condizioni molto critiche, nel reparto di Terapia intensiva dell’ospedale «Papa Giovanni XXIII» di Bergamo. Qui da lunedì è vegliata dai suoi genitori e da altri famigliari residenti a Milano.

L’appello

«Qualunque informazione riteniate sia utile ad aiutarci a chiarire la dinamica della triste vicenda che ci ha colpiti – aggiunge la famiglia – chiediamo di darla alle autorità competenti che indagano sul caso, alla polizia locale o ai nostri avvocati». La famiglia ha individuato come propri legali Mirko Mazzali e Francesco Vivone del Foro di Milano.

L’intenzione dei famigliari della undicenne è riuscire a ricostruire quanto accaduto e rilevare eventuali responsabilità. La dinamica del tragico fatto, sul quale stanno indagando la polizia locale di Inzago e i carabinieri di Pioltello, non è però ancora stata chiarita. Ecco perché l’appello per la richiesta di informazioni: «Siamo sicuri – sostiene ancora la famiglia della undicenne – che, con l’aiuto di tutti, si arriverà a scoprire la verità e le responsabilità che ci sono dietro a questa terribile vicenda, per dare alla piccola la giustizia che merita». Al momento non risulta formalmente nessun indagato.

Le indagini

A seguire il caso è la pm di Milano Alessandra Cerreti, magistrato di punta (e sempre in prima linea) della Direzione Distrettuale Antimafia milanese, di turno la mattina dell’incidente al parco Aquaneva di Inzago. A quanto risulta, sono per ora prive di fondamento le voci, che nella giornata di mercoledì 19 giugno si sono fatte via via più insistenti, in base alle quali nel registro degli indagati figurerebbero già una o più persone. Al momento non sarebbe stato ancora formato il fascicolo di indagine.

Anche la Procura di Milano sta monitorando con attenzione e inevitabile apprensione il decorso clinico della bambina di 11 anni soccorsa in arresto cardiaco e ricoverata in gravissime condizioni al «Papa Giovanni XXIII» di Bergamo. E all’ospedale sono in questo momento rivolte tutte le attenzioni, nella speranza di qualche notizia positiva. La comunità di Caravaggio è rimasta molto colpita da quanto accaduto. E mercoledì ha ricevuto i ringraziamenti della famiglia della undicenne che, nel contempo, ha chiesto un po’ di privacy.

© RIPRODUZIONE RISERVATA