«Buono, esigente, generoso», Carlo Mombrini: una vita tra famiglia e lavoro

IL LUTTO. A Caravaggio comunità in lutto, il ricordo di amici, parenti e istituzioni.

«Carlo era un uomo buono e un lavoratore instancabile ed esigente». È commosso il fotografo Luca Merisio nel ricordare l’amico Carlo Mombrini, imprenditore 57enne di Caravaggio, morto lunedì 10 febbraio alle 6.30 sull’A35 Brebemi, dopo essersi fermato in una piazzola, è sceso dall’auto ed è stato investito da un camion. «Siamo anche lontani parenti: Carlo era mio cugino di terzo grado. Per questo il nostro era anche un rapporto fraterno: per me era come un fratello minore, perché lo conosco fin da quando era un ragazzo e l’ho visto crescere sia come persona sia come imprenditore. Sul piano lavorativo i rapporti erano costanti: ogni settimana ci sentivamo con lui, io o mio figlio Andrea, e negli anni abbiamo fatto foto per la Mombrini in tutta Italia, dall’Alto Adige alla Sicilia. Prima con il papà Gianni e poi con Carlo».

Il ricordo di Luca Merisio

Lo scorso novembre Merisio aveva allestito lo stand della Mombrini alla Fiera Simei di Milano: «L’ultima volta ci eravamo sentiti venerdì scorso, quando mi aveva contattato per delle fotografie – ricorda ancora Luca Merisio –, ma abbiamo qui l’agenda piena di suoi incarichi per febbraio. Lavoravamo spalla a spalla, con schiettezza e sincerità. La notizia della sua scomparsa così drammatica mi ha sconvolto: proprio come me, anche Carlo viaggiava tantissimo in autostrada e sapeva bene quanto è pericoloso fermarsi a una piazzola di sosta. Per questo, se l’ha fatto, significa che dev’essere successo qualcosa di grave o alla sua auto o a lui». La notizia della morte di Mombrini è piombata come un fulmine a ciel sereno nella sua Caravaggio, dove l’ingegnere e imprenditore viveva e lavorava nell’azienda di famiglia che ha sede in via Leonardo da Vicini: la «Mombrini Srl» si occupa della vendita di pavimenti e rivestimenti industriali.

La stria della Mombrini srl

Una realtà presente dal 1965, anno in cui il padre Gianni, a sua volta noto in città per essere lo strorico patron della squadra di calcio Us Caravaggio, diede inizio a un’attività ancora oggi florida e conosciuta ben oltre i confini italiani. Carlo Mombrini viene descritto come un uomo serio e apprezzato, dedito al lavoro e alla famiglia: Carlo lascia un immenso vuoto e nel dolore la moglie Rachele, i figli Maria e Giovanni, i genitori Gianni e Giusi e la sorella Ombretta. Il sindaco Claudio Bolandrini ricorda Carlo Mombrini con queste parole: «Lo conoscevo fin da ragazzo perché compagno di classe di mio fratello. In seguito l’ho frequentato perché ci accomunava la passione sportiva che lo ha sempre animato.

Lo ricordo come una persona gentile, solare, sempre disponibile e appassionato di un lavoro che gli dava anche qualche preoccupazione, come mi aveva fatto sapere recentemente, per una fase di ferma dell’attività legata alla guerra in Ucraina, nazione dove erano state forti le commesse. Per la comunità di Caravaggio è una grave perdita». Chi ben conosceva Carlo Mombrini è l’ex sindaco Giuseppe Prevedini, cugino della moglie dell’imprenditore scomparso: «Carlo ha dedicato la sua vita a un lavoro che gli piaceva e lo rendeva orgoglioso e dal quale aveva ottenuto grandi soddisfazioni, proseguendo il percorso iniziato da papà Gianni. Era in continuo movimento per curare gli interessi della sua attività che ha dato anche lustro a Caravaggio, compiendo ogni anno una quantità infinita di spostamenti. Lo ricorderemo sempre per essere stata una persona mai sopra le righe».

Prevedini, anche in veste di direttore generale e a nome dell’Us Caravaggio (società della quale Gianni Mombrini detiene il 92% delle quote) esprime cordoglio alla famiglia Mombrini: «Piangiamo una persona eccezionale, Carlo è stato un nostro calciatore per una decina d’anni e la sua famiglia è indissolubilmente legata alla storia della società calcistica».

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