Boato, fatto saltare il bancomat: bottino di oltre 50mila euro
Verdellino. Il raid nel cuore della notte in pieno centro. Due o tre in azione, con due auto. Telecamere al vaglio. Svegliati i residenti: «Hanno agito con grande fretta».
Un boato nel cuore della notte ha scosso la tranquillità del cuore di Verdellino. Erano da poco passate le 3,30 della notte tra lunedì e martedì 22 novembre quando due o tre malviventi, con il volto travisato e arrivati in centro paese con due autovetture, hanno fatto saltare in aria lo sportello bancomat della filiale del Banco Bpm, l’ex Credito bergamasco, che si trova in via Principe Amedeo, a un centinaio di metri dalla centralissima piazza don Martinelli sulla quale si affacciano la chiesa parrocchiale e il municipio.
Inevitabile, dunque, l’allarme e la preoccupazione dei residenti, pressoché tutti svegliati dal boato. Qualcuno si è affacciato alle finestre e ha fatto in tempo soltanto a vedere i ladri – appunto due o tre a seconda delle testimonianze – salire sulle due autovetture e darsi alla fuga sgommando. I carabinieri hanno poi accertato che la banda si sarebbe impossessata di un bottino di tutto rispetto: denaro contante tra i 50 e i 60mila euro, quasi certamente non macchiati dal dispositivo antifurto proprio perché arraffati direttamente dall’interno dello sportello automatico, nel quale è stato aperto uno squarcio.
L’esplosione ha mandato in tilt il sistema informatico del bancomat, di fatto distrutto nell’esplosione. Quella entrata in azione era senza dubbio una banda ben organizzata: tanto che i danni sono stati ingenti, ma circoscritti allo sportello e alla parte degli uffici dell’istituto di credito alle spalle dello sportello automatico. Il gruppo ha utilizzato l’assodata tecnica del gas iniettato nelle fessure del bancomat in quantitativo sufficiente a causarne la saturazione e il successivo scoppio tramite una miccia. Una procedura tra l’altro pericolosa anche per gli stessi malviventi che, dunque, devono essere ben addestrati. In passato è capitato che qualcuno restasse ferito.
Al vaglio dei carabinieri della compagnia di Treviglio e della tenenza di Zingonia, che subito dopo il colpo sono intervenuti alla banca anche per svolgere i rilievi scientifici, ci sono ora le immagini delle telecamere dell’istituto di credito verdellinese e di alcune attività commerciali della zona. La banda entrata in azione potrebbe aver messo a segno anche altri colpi, non necessariamente in provincia di Bergamo: soltanto un mese fa ce n’era stato uno, del tutto analogo, ai danni della filiale «Bper» di Zinasco Vecchio, nel Pavese, mentre il 25 ottobre a Brembate Sopra era stata presa di mira, anche in quel caso con le stesse modalità, la filiale del Banco Bpm di Brembate Sopra. Identiche le modalità operative dei malviventi, che potrebbero appartenere alla stessa batteria.
«Prima ho sentito delle persone che parlavano in strada, anche se non a voce alta – ha raccontato una donna che vive in via Principe Amedeo –, poi ho sentito questa forte esplosione e mi sono alzata dal letto per andare a vedere. Ma tutto era già successo: sono riuscita solo a intravedere delle auto in fuga, senza nemmeno leggerne le targhe o capire il modello». Solitamente queste bande si organizzano con diverse autovetture, lasciate poco lontane dal luogo del colpo, da cambiare per proseguire la fuga con maggiore tranquillità. Mentre nella filiale di Verdellino della banca Bpm fanno i conti dei danni, dalla sede centrale fanno sapere che, per politica aziendale, non vengono rilasciati commenti o informazioni su episodi di questo genere.
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