Bimbo nel lago ghiacciato di Braies, a salvarlo è stato Tomorr di Romano di Lombardia
La storia Il salvataggio lunedì 18 aprile in Alto Adige. Il magazziniere albanese si è spinto sulla lastra di ghiaccio per afferrare il piccolo di quattro mesi. Romano di Lombardia lo ringrazia.
Si è messo a strisciare e a rotolare sulla sottile lastra di ghiaccio del lago che poteva rompersi in ogni momento: questo per salvare la vita di un bambino di soli quattro mesi che stava annegando. È di Romano l’uomo che lo scorso lunedì di Pasquetta, giornata di gite ed escursioni, incurante del pericolo, è riuscito a recuperare il bambino di 4 mesi che insieme ai due genitori stava sprofondando nel lago ghiacciato di Braies in Alto Adige.
L’imprudente camminata sul ghiaccio, nonostante i cartelli di avvertimento, poteva finire in una tragedia. Il soccorritore si chiama Tomorr Buzi, 43enne di origine albanese che dal 2007 abita a Romano con la moglie e le figlie e lavora come magazziniere.
A Romano si è venuti a conoscenza del suo gesto coraggioso grazie alla telefonata che il brigadiere dei carabinieri, Davide Frana, in servizio a Braies ha fatto al sindaco Sebastian Nicoli. Il militare gli ha raccontato l’episodio finito fortunatamente bene anche grazie al romanese.
La dinamica e i soccorsi
Come si ricorderà, una giovane coppia di turisti milanesi con il bambino di 4 mesi si era messa a camminare sulla superficie ghiacciata del lago di Braies. A un tratto la lastra di ghiaccio ha ceduto, cominciando a inghiottire la famigliola che rischiava di annegare nelle acque gelide. Tomorr Buzi era in gita al lago di Braies con la sua famiglia e, visto quanto stava accadendo, è intervenuto.
«Quando ho visto la donna disperata con in braccio il bambino, che chiedeva aiuto non ho esitato, anche se i miei mi dicevano che era molto pericoloso» ricorda Tomorr Buzi. Così, avanzando con circospezione sul ghiaccio, è riuscito a raggiungere il bambino che piangeva sempre più debolmente per il freddo. Lo ha afferrato per portarlo in salvo. Altri soccorritori nel frattempo sono arrivati e si sono occupati del recupero di padre e madre. Il bambino è stato consegnato al brigadiere dei carabinieri Davide Frana e poi immediatamente ricoverato nell’ospedale di Innsbruck, dove le sue condizioni sono in fase di miglioramento. Oltre al pericolo di annegamento vi era anche quello dell’ipotermia.
«Quando ho visto la donna disperata con in braccio il bambino, che chiedeva aiuto non ho esitato, anche se i miei mi dicevano che era molto pericoloso»
«Mi hanno ringraziato tutti a cominciare dal papà e dalla mamma del bambino - afferma Buzi -. È andata bene e rifarei tutto se ci fosse ancora una situazione di pericolo con persone da salvare. Senza farci troppi pensieri, sul ghiaccio del lago mi sono avviato come ero vestito, con tutto quello che avevo in tasca. Non c’era molto tempo da perdere, perciò la situazione era molto seria». L’uomo con la sua famiglia è poi tornato a Romano senza alcun clamore. È stato il sindaco Nicoli a pubblicare un post sulla pagina Facebook del Comune riferendo della telefonata ricevuta dal brigadiere dei carabinieri di Braies.
«Ho chiesto di poter incontrare il nostro concittadino che ha fatto un gesto di grande generosità e di coraggio, per poterlo ringraziare a nome della città e stringergli la mano». E così è stato.
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