Bimba trovata morta nel lettino, lo strazio del papà per l’ultimo bacio: «Non pensavo sarebbe stato un addio»
IL DRAMMA DI MARTINENGO. La piccola di due anni trovata senza vita lunedì era in cura all’istituto «Besta» di Milano. A metà agosto ricoverata a Treviglio. Il pm ha aperto un fascicolo. Il padre ha raccontato di essersi alzato alle 6 e di averla trovata sveglia: «Mi ha sorriso e l’ho baciata, mai immaginandomi che sarebbe stata l’ultima volta».
Era in cura all’istituto neurologico Carlo Besta di Milano la bimba di due anni di origini senegalesi trovata morta lunedì mattina, 4 settembre, nel lettino di casa dalla mamma. La piccola aveva infatti dei problemi psicomotori e a metà agosto era stata ricoverata all’ospedale di Treviglio con la febbre molto alta. Le avevano riscontrato la salmonella ed era stata dimessa: proprio lunedì avrebbe dovuto andare alla visita di controllo per analizzare gli esami del sangue a cui era stata sottoposta.
Ora quegli esami saranno analizzati dal medico che il sostituto procuratore Maria Esposito incaricherà per l’autopsia, la cui data non è ancora stata fissata. Il corpicino è stato composto nella camera mortuaria dell’ospedale «Papa Giovanni XXIII» di Bergamo. Il pm ha aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti, per poter eseguire tutta una serie di accertamenti. Ai carabinieri, la mamma Sokhna ha detto di essere uscita alle 3 per andare al lavoro (è operaia in una ditta di Ghisalba) e di essere tornata alle 7, trovando la piccola morta nella culla alle 8. Il papà Elhadji ha raccontato di essersi alzato alle 6 e di aver trovato la bimba sveglia. Il decesso, dunque, sarebbe avvenuto tra le 6 e le 8.
Il dolore dei genitori
«La nostra piccola Khadija lunedì mattina dal suo lettino mi ha guardato con gli occhi pieni di contagiosa gioia, quasi a non volermi lasciare andare al lavoro – dice con le parole strozzate dalla commozione Elhadji Gningue, il papà di 32 anni –: mi ha sorriso più delle altre volte e l’ho baciata, mai immaginandomi che sarebbe stata l’ultima volta. Siamo genitori disperati». Ad accorgersi che la piccola non respirava più è stata la mamma Sokhna, che si era recata alle 8 in camera per prelevare la bimba e somministrarle una medicina.
Mamma e papà sono distrutti dal dolore per la scomparsa della figlioletta. Papà Elhadji ricorda la sua amata primogenita: «Era il nostro splendore, la nostra gioiosità e ancora non riusciamo forse a comprendere quanto sia tragico quello che ci è capitato, perché Khadija stava bene. Avremo il ricordo di una bimba che tanto ci ha resi felici e dava un senso alla nostra vita».
Come raccontato martedì dal padre, la piccola lunedì alle 12 avrebbe dovuto fare una visita di controllo alla Pediatria dell’ospedale di Treviglio dove era stata ricoverata dal 6 all’11 agosto: «Proprio per questo ho lasciato l’auto a mia moglie e io alle 7 ho preso il pullman per andare a lavorare a Romano alla fabbrica di batterie Exide, dopo avere salutato la mia bimba. Una volta sul posto sono stato avvisato da mia moglie di quanto successo e così il mio datore di lavoro mi ha riaccompagnato a casa, dove purtroppo ho trovato Khadija ormai senza vita».
La famiglia senegalese abita a Martinengo, al quarto piano del condominio di via Pinetti 7, dallo scorso anno. Nell’appartamento, quando la mamma ha trovato senza vita la sua piccola, c’erano anche l’altro figlio della coppia, di otto mesi, e una nipotina, loro ospite abituale nel fine settimana.
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