«Beppe era il sole, ricordo il suo sorriso». Tutto il paese si stringe alla famiglia
URGNANO. La salma di Giuseppe Ghidotti, morto nel tragico incidente a Miami, è arrivata sabato nel primo pomeriggio a casa da Malpensa. Viavai di amici e parenti alla camera ardente. I funerali martedì, lunedì una Veglia di preghiera.
Lo aspettavano da tanto e finalmente sabato 13 aprile lo hanno potuto salutare. La salma di Giuseppe Ghidotti, il giovane di 28 anni morto a Miami in un incidente il giorno di Pasquetta, è arrivata venerdì notte all’aeroporto di Malpensa e sabato mattina sono state completate le procedure per lo «sdoganamento». Nel primo pomeriggio è arrivata nell’abitazione di famiglia in via San Francesco a Urgnano, dove è allestita la camera ardente. Tantissimi i giovani, parenti e conoscenti che hanno subito voluto fargli visita. Per tutto il giorno è stato un viavai: occhi lucidi, tante lacrime, ognuno con un ricordo personale di Beppe. «Era un ragazzo sorridente, un giramondo – racconta una vicina –, uno zingaro, come si dice. La famiglia è distrutta, dispiace tantissimo perché morire così giovani è una tragedia, vedi tuo figlio partire e poi ti arriva una notizia così».
«I genitori si stanno facendo forza, stanno affrontando il dolore ma finché sono circondati da tanta gente come ora, sembra che reggano – commentano due amiche di famiglia –. Anch’io ho perso un figlio giovane per un tumore e so cosa si prova, il brutto arriva quando vanno via tutti e si resta soli. Giuseppe era un bravissimo ragazzo, gli piaceva divertirsi e andare in moto, tutta la famiglia è conosciuta in paese e sono tutte persone buone e generose».
Via San Francesco si riempie in fretta di auto, parcheggiate accanto alle villette come quella dei Ghidotti: un quartiere residenziale, tranquillo, si sente solo il tubare dei colombi. Tanti i ragazzi che arrivano in moto, in bicicletta, a metà pomeriggio una ragazza scarica dall’auto un enorme cesto di fiori colorati che depone nella camera ardente. Silvia Santarella esce in lacrime, gli occhi gonfi di pianto, vuole lasciare un ricordo di Giuseppe. «Scriva solo belle cose, perché era un angelo». Silvia, anche lei di Urgnano, ha un motivo in più per essere toccata dalla tragedia: «Mio fratello Fabio è morto in un incidente alla stessa età di Beppe, 28 anni, lo stesso giorno di Pasquetta e anche lui in moto». Il 2 aprile 2011 Fabio Santarella stava rincasando in sella alla sua moto sulla Cremasca, con un amico che viaggiava su un’altra moto dietro di lui. In via Crema a Zanica si era trovato davanti un mezzo agricolo che stava attraversando la strada e non era riuscito a evitarlo: sbalzato a terra, era stato subito soccorso dall’amico e dal 118, ma non c’era stato nulla da fare. «Mi ricordo di Beppe da piccolo, quando dieci anni fa cantavo al Santuario della Basella e suo papà Sandro suonava l’organo – prosegue Silvia –. Venivo qui a casa loro a fare le prove di canto, la sera, e Beppe entrava dalla porta con quel suo sorriso da orecchio a orecchio, e salutava tutti. Era il sole, come mio fratello, pieno di vita e di voglia di vivere». «Solo persone con una grande fede come loro riescono ad affrontare un lutto così» aggiunge un’amica dei genitori.
Martedì i funerali
I funerali saranno celebrati martedì 16 aprile alle 14,30 nella parrocchiale, con il corteo che partirà da casa alla chiesa e dalla chiesa al cimitero del paese, dove sarà tumulato. Lunedì 15 aprile alle 17,30 si terrà una Veglia di preghiera. Nel frattempo a Miami sono giorni di attesa per i famigliari di Kevin Drago, l’amico rimasto ferito nell’incidente. Le sue condizioni sono gravissime ed è ricoverato in coma al Jackson Memorial. Per far fronte alle spese mediche sono state organizzate raccolte fondi dalle ditte «Midi» di Urgnano, dove lavora la mamma Maristella, e «Mcs», dove lavorava il papà Giancarlo, mentre quella sulla piattaforma GoFundMe voluta dagli amici ha già raggiunto oltre 33mila euro.
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