Battaina, un villaggio di solidarietà

URGNANO. Molte famiglie hanno partecipato all’open day organizzato per conoscere i progetti promossi negli spazi dell’omonima Fondazione. Monsignor Nozza: «Qui diverse realtà appartenenti a una famiglia sociale e caritativa»

Un pomeriggio alla scoperta delle attività e delle realtà che operano all’interno della Battaina. Sono diverse le famiglie con bambini che hanno accolto l’invito della Fondazione della Diocesi di Bergamo, partecipando sabato 22 giugno a «E-state in Battaina», un pomeriggio di porte aperte in cui i visitatori sono entrati in contatto con le attività e i progetti che caratterizzano la Fondazione, nata nel 2005 da una donazione dell’Associazione di solidarietà «Centro Capitanio» e situata a Urgnano. Un’iniziativa nata per far conoscere la Battaina al territorio, grazie alla viva voce degli operatori di alcune delle realtà presenti nel quartiere agricolo di Urgnano, coinvolgendo gli ospiti con esposizioni e laboratori pratici.

Stand e laboratori per illustrare le attività delle diverse realtà che affrontano la fragilità

A chi si è fermato di fronte allo stand del Centro diurno Arcobaleno (Cooperativa comunità Emmaus), realtà che si occupa di persone in condizioni di grave fragilità e marginalità sociale, sono stati mostrati gli oggetti di falegnameria prodotti dai ragazzi in carico. Costruire questi oggetti, per loro, assume un duplice significato: mettere alla prova le loro abilità, certo, ma anche, simbolicamente, ricostruire pezzo dopo pezzo la loro vita, imparando a gustare la gratificazione quotidiana che sta nei piccoli gesti. Poco più in là, il truccabimbi e l’info point dell’Afp Patronato San Vincenzo di Bergamo, che ha presentato le attività di alta formazione per adulti che partiranno a settembre all’interno del «villaggio», con un focus sui settori green, bio e sulla trasformazione delle pratiche di conservazione del cibo.

Bambini e adulti si sono anche messi in gioco in un’attività di semina di nuove culture e autoraccolta, organizzata dalla Cooperativa Biplano. Dopo il laboratorio, i partecipanti sono stati accompagnati nei due ettari e mezzo di terreno coltivati in modo biologico dalla stessa cooperativa. Finalizzato a sensibilizzare al tema della povertà alimentare l’attività proposta dalla Fondazione Diakonia, che alla Battaina ha un grande magazzino di derrate alimentari da distribuire alle famiglie bisognose.

Tanti i benefattori

«Da qualche anno si sta riportando al meglio questo villaggio nelle sue diverse strutture – ha detto il presidente della Fondazione Battaina, monsignor Vittorio Nozza –, collocando al suo interno diverse realtà che oggi vogliono esprimere non soltanto la loro singolarità, ma l’appartenenza a una famiglia sociale e caritativa, promuovente il vissuto di tante persone che vivono nella difficoltà. Quindi è una pluralità di enti che festeggia questo cammino unitario nel rispetto della loro singolarità». In passato, per le strutture di questo quartiere sono passate almeno 1.700 persone con problemi di tossicodipendenza.

Oggi la Battaina mette a disposizione gli appartamenti ricevuti come donazione da tanti benefattori per aiutare i più poveri. «La Battaina – ha spiegato il direttore operativo, Marco Zucchelli – ha avuto il compito di mantenere e tutelare questo patrimonio di storia di tante persone che qui sono passate, soprattutto legato al tema della tossico dipendenza. Questa è la prima volta che facciamo una festa, che nasce dal desiderio di mettere insieme i vari servizi che operano in Battaina: l’obiettivo è quello di aiutarci tra le varie realtà a lavorare insieme e a iniziare a condividere il progetto della Battaina» stessa con la comunità. Era presente anche il parroco di Urgnano, don Stefano Bonazzi, che proprio presso le strutture della Fondazione ha trovato ricovero per due famiglie ucraine in fuga dalla guerra, tuttora ospitate qui. «È una bella festa – ha commentato –, un’occasione per farci conoscere. In futuro, probabilmente bisognerà coinvolgere di più i ragazzi, attraverso di loro si arriva alle famiglie».

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