Bambino vive grazie a un macchinario, salta la corrente: salvato dai vigili del fuoco
Torre Pallavicina, il piccolo di 11 anni vive allettato ed è costantemente attaccato a una macchina salvavita. L’allarme è scattato quando si è interrotta la corrente elettrica. L’intervento risolutore dei volontari di Romano.
Prima lo spettro di un possibile dramma per l’improvviso blackout e la mancanza di energia elettrica che alimentava il ventilatore polmonare del figlio malato, poi la gioia e l’immensa riconoscenza ai vigili del fuoco capaci di ripristinare la corrente e garantire funzionalità ai vitali macchinari. Sono le sensazioni di brivido e di sollievo provate nella tarda serata di martedì, alla frazione Villanuova di Torre Pallavicina, dai genitori di origini marocchine di un bambino di 11 anni allettato fin da piccolo e costretto per una malattia ad alimentarsi e a respirare con l’ausilio di apposite apparecchiature sanitarie. Poteva essere una tragedia l’episodio accaduto l’altro ieri nella casa di via Inferiore dove abitano Sahraoui El Farssani, operaio di 44 anni, la moglie, il figlio infermo e due figlie di 4 e 2 anni: «Ringrazio di cuore i vigili del fuoco e gli infermieri per quello che hanno fatto - ha detto il papà del bambino -, sono stati rapidi ed eccezionali, hanno salvato mio figlio e questo non lo dimenticherò mai».
Una famiglia unita che vive e stravede per il figlio sfortunato, accudito con immenso amore e attenzioni smisurate. Il piccolo da sempre è costretto nel suo letto, attaccato alle macchine che gli consentono di alimentarsi e respirare. Un impianto che in caso di mancanza di energia, fa sapere il padre del bambino, ha un’autonomia funzionale di 30 minuti: un lasso di tempo che l’altro ieri poteva anche essere superato, se non fosse stato per il provvidenziale intervento dei vigili del fuoco di Romano che, una volta giunti sul posto, hanno attaccato i cavi dei macchinari del bambino al generatore in loro dotazione, ridando alimentazione elettrica.
Il blackout dopo un cortocircuito
Il tutto ha avuto inizio martedì verso le 23, quando alla centrale del 112 è giunta la chiamata della famiglia che chiedeva disperatamente aiuto, spiegando la situazione. Poco prima un cortocircuito aveva causato il blackout e la sospensione dell’energia elettrica mettendo a rischio la vita del bambino qualora i tempi di ripristino della corrente si fossero allungati. Via la corrente, il ragazzino ha continuato a dormire, svegliandosi poco dopo, quando il materasso antidecubito ha iniziato a sgonfiarsi. In un clima di agitazione e attesa, i genitori hanno cercato di ripristinare più volte la corrente senza successo. Necessario era l’arrivo dei vigili del fuoco, partiti poco dopo le 23 dal distaccamento di Romano con una squadra di volontari e un’autobotte. Un tragitto percorso in una ventina di minuti, al termine del quale i pompieri sono giunti nella casa di via Inferiore insieme all’ambulanza di Casirate soccorso.
Il personale infermieristico ha raggiunto il primo piano della casa dove nella camera da letto c’era il ragazzino. I vigili del fuoco hanno invece collegato i fili che alimentano i macchinari sanitari al generatore dell’autobotte. Un primo e determinante intervento che ha scongiurato possibili guai e il precipitare della situazione. Si trattava poi di far funzionare l’impianto elettrico della casa. Tra i vigili del fuoco, due volontari che di lavoro fanno gli elettricisti hanno messo a disposizione le loro conoscenze professionali, ripristinando l’alimentazione, con un sistema provvisorio. Ieri pomeriggio l’intervento di un elettricista del posto ha ripristinato la normalità.
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