Autostrada Bergamo-Treviglio
Regione cala l’asso dei 130 milioni
I fondi per l’autostrada attraverso il «Piano Marshall». La svolta dopo 8 anni di stallo.
La superstrada Bergamo-Treviglio si avvia, e questa volta concretamente, alla realizzazione. La Regione, attraverso il «Piano Marshall» regionale, ha stanziato 130 milioni di euro per la costruzione della grande infrastruttura che costerà oltre 400 milioni di euro.
La rimanenza dovrà essere messa dal privato che parteciperà al grande progetto destinato a rivoluzionare la viabilità della Bergamasca fra Nord e Sud. I dettagli della discesa in campo di Palazzo Lombardia a sostegno della costruzione della superstrada a pedaggio saranno forniti oggi in una conferenza stampa a cui parteciperanno il presidente della Provincia Gianfranco Gafforelli, da sempre grande sostenitore dell’opera, e l’assessore regionale alle Infrastrutture Claudia Terzi che ha sempre sottolineato la necessità di un collegamento veloce fra Pianura e città.
Ora il Pirellone dalle parole è passato ai fatti. Poco meno di un anno la Regione aveva deciso di passare il «fascicolo» della Bergamo-Treviglio dalla società Infrastrutture lombarde, fusasi con un altro soggetto regionale, a Cal (concessioni autostrade lombarde) che di grandi opere stradali se ne intende: ha infatti seguito la costruzione delle ultime tre autostrade regionali lombarde ossia Pedemontana Lombarda A36, Brebemi A35 e Teem (tangenziale est esterna di Milano).
In un anno Cal e Autostrade bergamasche Spa, la società proponente il progetto della Bergamo-Treviglio, hanno esaminato il relativo piano economico finanziario arrivando alla definizione di una tabella in cui si può leggere che, perché sulla superstrada si possa viaggiare da Bergamo a Treviglio pagando un pedaggio calmierato (secondo le ultime indiscrezioni poco più di un caffè), il privato che la realizzerà avrà bisogno di un contributo pubblico di 130 milioni di euro. Altrimenti sarebbe obbligato ad applicare tariffe più alte, in linea con le autostrade lombarde di più recente realizzazione. Questa seconda opzione è ritenuta però non percorribile, visto che si sta parlando di una superstrada che mira ad attirare non certo un traffico di lunga percorrenza bensì «pendolare».
L’indizio
Un indizio che la Regione si stava apprestando a dare il suo sostegno al progetto è la recente entrata nel Consiglio di amministrazione di Autostrade bergamasche di Roberto Castelli, presidente della Pedemontana lombarda Spa, società concessionaria controllata da Palazzo Lombardia attraverso Milano Serravalle Spa.
Proprio la storia di Pedemontana è strettamente connessa con quella della Bergamo-Treviglio: opera pensata 15 anni fa come inteconnessione tra Pedemontana e Brebemi. Si sarebbe dovuta collegare a Sud, a Treviglio, al casello della Brebemi. E poi a Ovest a Osio Sotto alla tratta D (Vimercate-Osio Sotto) appunto della Pedemontana, la cui realizzazione, per quanto riguarda questo tratto, è in forte dubbio da tempo.
A Nord la superstrada si collegherà all’A4 a Dalmine e poi alla tangenziale Sud a Stezzano da cui poi (ma da qui in poi non sarà più a pedaggio) partirà un peduncolo di collegamento con l’asse interurbano dentro Bergamo. Ufficializzato lo stanziamento di 130 milioni di euro, l’iter da seguire non si prospetta breve. Passo fondamentale sarà la gara pubblica attraverso cui verrà scelto chi si prenderà in carico la costruzione e gestione della Bergamo Treviglio che potrebbe anche non essere Autostrade Bergamasche (che nel caso non vincesse avrà comunque diritto ad essere rimborsata per quanto fatto fino ad ora).
Da oggi, comunque, si può dire che si ricomincia da dove ci si era lasciati ossia dal 2012, anno dell’approvazione in conferenza dei servizi del progetto preliminare della superstrada che nel frattempo ha subito alcune modifiche.
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