Auto di traverso, torna la banda: spaccata da oltre 20mila euro a Osio Sotto

CRIMINALITÀ. Il colpo domenica sera: in azione in 5, isolata la zona. I titolari hanno visto il raid in diretta dalle telecamere.

Dopo la «Confezioni Cam» di Antegnate a novembre e la «Art Cosmetics» a dicembre, è riapparsa l’altra sera nella Bergamasca la banda delle spaccate, che ha preso di mira la «Cividini Macchine Agricole» di Osio Sotto. Difficile, in realtà, avere la certezza che si tratti degli stessi ladri, ma le modalità d’azione sono apparse analoghe ai due colpi precedenti – uno riuscito, tra l’altro da un milione di euro, e l’altro tentato ma fallito per l’intervento di una guardia giurata – nella nostra provincia.

Anche in questo caso, attorno alle 23 di domenica, la banda ha di fatto isolato la zona industriale di Osio Sotto, dove ha sede – in via Cristoforo Colombo – la «Cividini», utilizzando la solita tecnica delle auto e dei furgoni rubati e messi di traverso per evitare l’arrivo delle forze dell’ordine e, in questo caso, degli stessi titolari. Il bottino è ben inferiore al circa milione di Antegnate: si parla comunque di oltre ventimila euro in attrezzature da giardinaggio come decespugliatori, soffiatori e motoseghe. I malviventi si sono poi dileguati nei campi e hanno fatto perdere le proprie tracce: il colpo è durato una manciata di minuti, tanto che i titolari, avvisati del colpo dall’antifurto collegato al loro cellulare, si sono precipitati all’azienda ma, al loro arrivo, hanno trovato la strada sbarrata da auto e furgoni con le targhe modificate, tra cui – ironia della sorte – quello con i loghi di un fornitore bresciano della stessa «Cividini»: il furgone gli era stato rubato poco prima. I titolari hanno lamentato di essere già stati derubati ben 19 volte negli ultimi vent’anni.

Sulla spaccata indagano i carabinieri della Compagnia di Treviglio, che hanno acquisito le immagini delle telecamere dell’azienda. Immagini che i titolari hanno visto in diretta sul loro cellulare. In azione cinque persone, incappucciate e apparse ben organizzate. Per introdursi nel capannone dell’aziende di macchinari agricoli la banda ha usato un altro furgone come ariete. Una volta all’interno, hanno cominciato a far man bassa di attrezzature. L’allarme al 112 è stato immediato. I ladri indossavano i guanti di gomma per non lasciare impronte. Che, infatti, non sono state trovate.

Oltre al bottino, ci sono anche i danni al portellone del capannone. L’ultimo colpo ai danni della «Cividini» risale allo scorso novembre, quando i ladri si calarono dal tetto, portandosi via dei tagliaerba del valore di trentamila euro.

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