Anziani investiti morirono in ospedale: due condannati

Verdello e Comun Nuovo. Vittime un uomo di 83 anni e una donna di 71 che stavano attraversando sulle strisce. Travolti da una moto e un’auto.

Due condanne per omicidio stradale sono state emesse ieri dal gup Vito Di Vita. In entrambi i casi si tratta di anziani investiti che sulle prime sembravano aver riportato lesioni non preoccupanti e le cui condizioni si erano invece aggravate in ospedale. Il primo incidente era accaduto alle 9,30 del 25 marzo 2022 in via Cavour a Verdello. Vittima Giambattista Agostinelli, 83 anni, pensionato del paese. L’83enne stava attraversando la strada sulle strisce pedonali quando è stato investito da un maxi scooter. Un’auto che precedeva il motociclista aveva rallentato e si era fermata per far attraversare Agostinelli. La moto l’aveva superata investendo l’83enne. All’inizio non sembrava grave: era stato portato al policlinico San Marco di Zingonia in codice giallo. Agostinelli non si era però più ripreso: era morto il 6 ottobre di quell’anno. Ieri il motociclista, assistito da Francesca Pontoglio e Maddalena Frassi, ha patteggiato un anno e mezzo con la sospensione condizionale.

A un anno e 4 mesi con la sospensione condizionale è stata condannata in abbreviato anche una donna cinquantenne che il 20 settembre 2022 aveva investito in auto una 71enne, Francesca Angeloni, anche lei intenta ad attraversare sulle strisce pedonali. L’incidente era accaduto alle 9,45 in via Duca Amedeo d’Aosta a Comun Nuovo. Anche in questo caso all’inizio la donna ferita non sembrava grave. Aveva però avuto uno choc, causato da un’emorragia interna, già sull’ambulanza che la stava portando in codice giallo al policlinico San Marco di Zingonia, dove era morta la mattina successiva.

Il pm Letizia Ruggeri ha chiesto una condanna a un anno e 4 mesi, mentre il difensore, Paola Borghi, ha invocato l’assoluzione perché il fatto non sussiste in quanto, a detta sua, non è emersa prova che l’urto fosse evitabile. Da una consulenza cinematica commissionata dalla difesa è emerso che l’auto viaggiava a 28 km/h. L’impatto era stato di lieve entità e nessun testimone, ha osservato il legale, ha visto da dove era spuntata la 71enne. Molto probabilmente, è la tesi difensiva, era sbucata all’improvviso da dietro un albero con folta chioma che si trova a bordo carreggiata.

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