Ad Arcene un super data center per le «nuvole» del web: lavori previsti nel 2024

Digitale. Il complesso Innovation hub sarà costruito dal Gruppo Vitali su un’area di oltre 181mila metri quadrati. Al Comune andranno 4 milioni in opere.

Arriva ad Arcene un Innovation hub. Si tratta di un data center che verrà costruito a est della locale fermata ferroviaria su un’area agricola della superficie complessiva di 181mila metri quadrati di cui parte compresa nel Plis (Parco locale di interesse sovracomunale) della Gera d’Adda. Un accordo è stato raggiunto fra il Gruppo Vitali, che eseguirà l’intervento su terreni già da tempo di sua proprietà, e l’Amministrazione comunale che, in cambio del via libera all’operazione, otterrà opere del corrispettivo di 4 milioni di euro che cambieranno faccia al paese. Si parla infatti di nuove piste ciclabili, interventi sugli edifici comunali, asfaltature e anche lavori di ammodernamento sull’oratorio, in cambio dei quali la parrocchia cederà al Comune l’edificio dell’ex oratorio femminile inutilizzato da diversi anni.

I data center sono strutture usate da grandi operatori del web: qui si trovano i server per l’immagazzinamento dei dati relativi ai servizi «cloud». Si tratta di stabili all’avanguardia che devono avere specifiche caratteristiche di sicurezza e ambientali per evitare danni.

Il data center che il Gruppo Vitali costruirà ad Arcene sarà composto da quattro corpi di fabbrica su una superficie complessiva di 50mila metri quadri. Tutto intorno ci saranno fasce di mitigazione ambientale. Si partirà con due edifici, poi altri due a seconda delle esigenze dell’operatore privato che si insedierà nell’Innovation hub. Il Gruppo Vitali infatti si occuperà solo della costruzione, l’attività sarà svolta da un’azienda sulla quale, però, si tiene il riserbo.

«L’accordo dopo una lunga trattativa è stato raggiunto – sostiene con soddisfazione il sindaco Roberto Ravanelli – ora partirà il lungo iter di autorizzazione che verrà avviato attraverso lo strumento urbanistico del Suap (Sportello unico per le attività produttive) e che porterà alla sottoscrizione di un accordo di programma. Ovviamente il tutto sarà sottoposto al parere della Provincia per quanto riguarda la valutazione di impatto ambientale dell’operazione».

Se tutto andrà come previsto i lavori di costruzione cominceranno nel 2024. L’area dove si insedierà l’Innovation Hub, la cui destinazione urbanistica verrà trasformata da agricola a produttivo moderno, confina non solo con la fermata ferroviaria che si trova a est; a nord c’è la centrale elettrica Terna (nei confini di Ciserano) e a ovest l’ambito di estrazione (dove si continua a scavare) denominato Ateg18. Proprio per questa sua collocazione, secondo l’Amministrazione comunale il datacenter non avrà un particolare impatto sul paese.

Niente traffico, 80 addetti

«La zona di Arcene a est della fermata ferroviaria – spiega ancora Ravanelli – non è vissuta. Non stiamo inoltre parlando di una logistica: quindi non porterà sulle nostre strade traffico di mezzi pesanti». Porterà invece occupazione, anche se i numeri non sono elevati almeno per gli addetti diretti in loco: se ne prevedono fino a 80. I lavoratori indiretti ossia quelli che lavoreranno da remoto, saranno 400.

La decisione dell’Amministrazione comunale di avere come contropartite opere anziché che soldi, permetterà al Comune di non pagare l’Iva sugli interventi: tutti saranno poi dettagliati nell’accordo di programma fra le parti. I principali lavori pubblici che l’Amministrazione comunale chiederà sono comunque già noti: la costruzione della pista ciclopedonale Arcene-Pontirolo, l’asfaltatura di varie strade del centro abitato, la sistemazione della sala polivalente e la riqualificazione della casa del custode della Corte Masciadri, l’acquisizione dell’ex oratorio femminile. Quest’ultimo edificio è visto dall’Amministrazione comunale come la futura sede di un centro diurno integrato da affidare alla gestione di una fondazione del territorio. Come detto questa acquisizione porterà poi all’esecuzione per la parrocchia di lavori di sistemazione dell’oratorio.

«Stiamo seguendo con interesse l’operazione – sostiene il parroco di Arcene Don Franco Cortinovis – è però presto per parlare di quali interventi necessita il nostro oratorio: saranno dettagliati più avanti nel momento in cui l’accordo fra il Comune e l’operatore privato inizierà ad essere formalizzato».

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