Tra Miomojo e Oxfam partnership solidale

IL PROGETTO. L’azienda bergamasca ha donato 3.000 borse. La vendita ha finanziato anche un progetto in Yemen.

La collaborazione tra Miomojo e Oxfam è un esempio concreto di come etica e impresa possano unirsi per generare un impatto positivo. Recentemente, infatti, Miomojo, azienda orobica, ha donato 3.000 borse provenienti da collezioni precedenti a Oxfam, dimostrando ancora una volta il suo impegno per la sostenibilità e la circolarità. Questi prodotti, destinati ai negozi di seconda mano di Oxfam in Irlanda e Gran Bretagna, hanno permesso di raccogliere fondi significativi: 82.917 euro solo nel 2024, con una previsione di raggiungere 112.491 euro entro la fine dell’anno.

La raccolta fondi

«Ogni secondo un camion di prodotti fashion viene bruciato o finisce in discarica», spiega Claudia Pievani, fondatrice e ceo di Miomojo. «Con questa iniziativa, vogliamo contrastare lo spreco e dare una seconda vita ai nostri prodotti. Come facciamo sempre». La raccolta fondi ha sostenuto progetti di giustizia di genere, permettendo, tra l’altro, di fornire acqua potabile a 11.000 donne nello Yemen, migliorando concretamente la vita delle donne e delle comunità più vulnerabili. «Essendo un’azienda fondata e guidata prevalentemente da donne, per noi era importante supportare questa causa», aggiunge Pievani. Oltre ai risultati economici, la collaborazione ha avuto un valore strategico per Oxfam, attirando nuovi clienti nei negozi e rafforzando il messaggio sull’importanza di uno shopping etico.

Con un modello di economia circolare, Miomojo minimizza gli sprechi e mantiene standard elevati di qualità e design

La storia di Miomojo

Fondata nel 2012 a Bergamo, Miomojo combina design ed etica, creando accessori cruelty-free. L’azienda è pioniera nella scelta di materiali innovativi, come reti da pesca riciclate, scarti di mela, cactus e micelio, riducendo al minimo l’uso di risorse vergini. «La nostra filosofia è offrire alternative vegane e sostenibili, rifiutando completamente l’uso di materiali di origine animale», sottolinea Pievani. Con un modello di economia circolare, Miomojo minimizza gli sprechi e mantiene standard elevati di qualità e design. Il 10% dell’utile netto dell’azienda viene devoluto a organizzazioni internazionali per la tutela di animali, ambiente e comunità vulnerabili. Questo approccio ha permesso a Miomojo di essere inclusa da Forbes tra le 100 aziende più responsabili d’Italia nel 2024, un riconoscimento che testimonia l’impegno costante per un impatto positivo della realtà bergamasca.

Azienda BCorp

Miomojo, inoltre, ha recentemente avviato il processo di ricertificazione come BCorp, un percorso che richiede di rispettare i più alti standard di responsabilità sociale e ambientale. «Essere una B Corp non è solo un riconoscimento, è un impegno a migliorarsi costantemente», afferma Pievani. «Ogni prodotto che realizziamo rappresenta un passo verso un mondo migliore». Con il suo modello di business trasparente e sostenibile, Miomojo si conferma un punto di riferimento nell’industria della moda responsabile, dimostrando che è possibile coniugare profitto e impatto positivo.

Leggi anche

© RIPRODUZIONE RISERVATA