Ricordate i mitici anni ’80? A Chiuduno c’è El Charro

Claudia Rota lascia il posto fisso in banca per un sogno di moda. «Cinture e fibbie dello storico brand, un nuovo progetto di valorizzazione»

Ha lasciato il lavoro sicuro da direttrice di banca e ha seguito il suo sogno che ai nostri giorni ha un sapore revival, che rimanda ai mitici anni Ottanta, quelli dei paninari, della compagnia davanti al Burghy, delle felpe della Best Company, gli accessori Naj Oleari e le mitiche cinture de El Charro.

Claudia Rota, 49enne di Albano Sant’Alessandro, ha dato il via a Chiuduno alla Next Way, piccola azienda avviata nel 2010 che si occupa della produzione in esclusiva di cinture e fibbie vintage a marchio El Charro, icona indiscusse a partire dagli anni ‘80. «Ho raccolto da appassionati dell’epoca cinture e fibbie El Charro di quegli anni, ho aperto nuovi stampi e le ho replicate in versione attuale, pur rimanendo fedele alla loro immagine originale» racconta Claudia Rota, che spiega: «Ho deciso di fare tutto ciò spinta dall’amore per questo marchio che mi ricorda gli anni bellissimi della mia adolescenza, anni del boom economico, di voglia di uscire, di ballare, vedere gli amici e divertirsi».

Anni che sembrano lontanissimi in questa epoca di coprifuoco, limitazioni e lockdown: «La stessa emozione nel ricordare quel periodo l’ho letta negli occhi di ogni singolo cliente che ha acquistato le mie cinture. Basta poco: anche un accessorio per ricordare gli anni spensierati della gioventù di un’epoca oggi come oggi ha un sapore di libertà. La moda, fortunatamente, fa anche questo effetto e El Charro è da sempre stato simbolo di un mondo più wild, anticonformista» continua Claudia e in fondo anche la sua è la storia di una sfida fuori dalle regole: «Primogenita di una famiglia bergamasca numerosa dove lavorava solo mio padre come operaio, ho sempre avuto tanta voglia di studiare e ho sempre fatto mille lavori per essere indipendente. Nel 1996 mi sono laureata in Economia e Commercio con 110 e lode e sono diventata direttrice di banca, ma ad un certo punto della mia vita, con tre figli e un posto di lavoro sicuro, ho deciso, molto incoscientemente a detta di tutti, di inseguire il mio sogno». Che era quello di avere un’attività nel mondo degli accessori moda: «Da sola all’inizio le difficoltà sono state tante e continuano ad essercene soprattutto in questo periodo di emergenza sanitaria che ha infinitamente penalizzato il settore della moda - continua Claudia -. Ciò nonostante la tenacia e la voglia di fare mi portano a cogliere con entusiasmo le nuove sfide».

Claudia Rota a Chiuduno si occupa dell’ufficio stile di tutto quello che è il mondo delle cinture El Charro: «Lavoriamo sui modelli e la produzione è affidata a laboratori esterni in Italia e all’estero. La commercializzazione è gestita dalla nostra rete e si estende anche alla piccola pelletteria. Siamo una squadra affiatata e collaboriamo anche con l’azienda di Latina che ha la licenza dell’abbigliamento El Charro» spiega ancora Claudia Rota, che aggiunge: «Gli anni Ottanta sono tornati di moda, è evidente osservando le passerelle dei grandi stilisti e il rimando è a quell’atmosfera conviviale, al fermento di anni di creatività, voglia di fare e di essere». C’è il ricordo e c’è la nostalgia: «Il nostro mercato è per l’80% italiano, con il ricordo a quegli anni indimenticabili, ma El Charro ha anche un suo mercato parallelo soprattutto nel nord Europa, in Olanda e Belgio oltre che in Spagna.

Ora l’obiettivo è estendere il mercato, riportando le fibbie e cinture El Charro ad essere un must: «Tra i giovani sta tornando la voglia di questo modo di vestire grazie anche a personaggi nel mondo della musica e dello spettacolo che indossano El Charro. Inoltre la cintura in generale sta tornando un accessorio imprescindibile nel look, che valorizza lo stile, lo rende più peculiare». Un accessorio grintoso che valorizza un outfit e che è in stile con il ritorno dei pantaloni a vita alta, i gonnelloni gitani, gli abiti ampi. «Un “pezzo” che identifica, che sa fare la differenza e permette di personalizzare ogni stile».

Da qui l’impegno per l’azienda di Chiuduno di crescere e progettare i prossimi step: «Dobbiamo lavorare nella comunicazione social e nel marketing. Da una parte c’è il revival, dall’altro la valorizzazione di uno stile» continua. Nel frattempo, per i nostalgici degli anni Ottanta l’appuntamento è quasi definito: a giugno, nel rispetto delle regole anti-Covid, si sta organizzando un incontro a Milano. Su Facebook, alla pagina «Paninari uno stile di vita», tutte le info.

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