Recupero, storia e tessuti naturali: la moda riflette

Anche per Natale si punta l’accento sulla sostenibilità e si riflette sui temi del recupero, ma anche dell’alta qualità, per una produzione e un utilizzo che non sia «usa e getta», ma che possa valorizzare l’artigianalità, i filati naturali, per quanto riguarda il nostro territorio il Made in Bergamo.

Lo scorso novembre migliaia di iniziative hanno unito idealmente l’Europa nella lotta contro gli sprechi. I rifiuti tessili sono stati il tema centrale dell’anno. Il motto: «I rifiuti sono fuori moda».E proprio la moda stessa riflette sempre di più sulla produzione tessile, sul consumo di un fashion «mordi e fuggi» e su dei dati che fanno riflettere: in media un italiano produce all’anno 2,6 kg di rifiuti tessili, con abiti da buttare, scarpe rotte, giacche che non vanno più bene, lenzuola e tovagliati.

Una moda che, anche per Natale, punta l’accento sulla sostenibilità e riflette sui temi del recupero, ma anche dell’alta qualità, per una produzione e un utilizzo che non sia «usa e getta», ma che possa valorizzare l’artigianalità, i filati naturali, per quanto riguarda il nostro territorio il Made in Bergamo.

Qualche idea? Perché no, partendo da una curiosità bergamasca decisamente hand-made. Si chiama Api-cik ed è una pellicola naturale fatta con cotone e rivestita con una miscela di cera d’api bergamasca, olio di jojoba e resina di pino. Una pellicola che ha proprietà antibatteriche e traspiranti, ed è un’alternativa ecologica alla pellicola monouso, all’alluminio e ai tappi di silicone: infatti, è facile da utilizzare, si modella su ciò che si vuole ricoprire ed è lavabile e riutilizzabile.

Un’idea regalo per evitare sprechi di cibo e di pellicole monouso, mentre per le più stilose si passa ad altre idee, come per esempio la proposta del brand di cerchietti Evelyne Aymon, che in Città Alta, per questo Natale, ha creato una delle vetrine più instagrammate delle feste. Per questo inverno la proposta sostenibile è una treccia in tartan, realizzata utilizzando il tessuto upcycling pre-consumer, in questo caso di Balenciaga.

Sempre restando nel mondo degli accessori di nicchia c’è Valentina Pavoni con orecchini in gomma crepla: un foglio gommato molto duttile, impreziosito con perline, cristalli, murrine e perle in resina. Si trovano da Oggetthi, che quest’anno ha pensato al tema del recupero e alla cura dell’ambiente, alberi di Natale realizzati dal bergamasco Cristian Bonfanti con panno e assi di legno di recupero, ma anche alberi di latta sempre di recupero e ghirlande in panno.

Usa esclusivamente filati naturali Nei Miei Panni, brand della bergamasca Cristina Gamberoni, che per questa stagione ha puntato sul color amaranto, mentre Daniela Gregis a Milano ha fatto sfilare una collezione che parla di «terra», in un racconto, quasi un diario, che ci porta alle nostre radici, alla natura e alla vita delle piante. «Un diario di terra – presenta così la collezione –: dentro queste pagine si nasconde la storia di ciò che è vivente e ciò che è vissuto».

Sempre dalle passerelle milanesi un look per le feste firmato dalla maison bergamasca Cividini: «In questo completo si riassume la nostra filosofia – spiega Piero Cividini – : artigianalità, sostenibilità, alta tecnologia e radicamento nel territorio». Un look total black con gonna in raso di poliestere riciclato, tessuto con un filo sottilissimo di acciaio, abbinata ad una camicia di seta dipinta a mano. What else?

© RIPRODUZIONE RISERVATA